TUTTA COLPA DI VOLTAIRE

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Emigrazione, Politica-Società, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Abdel Kechiche
Durata
128'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
La faute à Voltaire
Distribuzione
Mikado Film
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Tina Baz Legal, Annick Baly

Orig.: Francia (2000) - Sogg. e scenegg.: Abdel Kechiche - Fotogr.(Panoramica/a colori): Dominique Brenguier, Marie-Emmanuelle Spencer - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Tina Baz Legal, Annick Baly - Dur.: 128' - Produz.: Jean-Francois Lepetit.

Interpreti e ruoli

Sami Bouajila (Jallel), Elodie Bouchez (Lucie), Aure Atika (Nassera), Bruno Lochet (Franck), Virginie Darmon (Leila), Olivier Loustau (Antonio), Francois Genty (Paul), Sami Zitouni (Nono), Carole Franck (Barbara), Jean-Michel Fete (Philippe)

Soggetto

Il tunisino Jallel arriva a Parigi e, per ottenere il permesso di soggiorno di tre mesi, si finge rifugiato politico. Viene così indirizzato in un ostello, dove trova un buon posto per dormire e dove fa conoscenza con altre persone, sia arabi che francesi. Entrato in un bar, Jallel parla con Nassera, una cameriera di origine tunisina. Attratto da lei, resta nel locale e si ubriaca. In seguito ad un equivoco legato ai suoi risparmi, Jallel e Nassera cominciano a frequentarsi. La ragazza ha un bambino e il padre l'ha abbandonata per un'altra. Jallel vorrebbe fare l'amore con lei, ma Nassera lo respinge, incerta com'é sul proprio futuro. I tre mesi sono passati, il permesso è scaduto, e Jallel entra in contatto con una donna che organizza matrimoni ai clandestini per far avere loro la cittadinanza. La somma richiesta è molto alta, Jallel allora lo chiede a Nassera che accetta per soli 30mila franchi. Il giorno del matrimonio però la ragazza sparisce senza lasciare traccia. Caduto in una profonda crisi, Jallel, con una falsa tessera, viene ricoverato in un ospedale psichiatrico. Qui conosce Lucie, una ragazza abituata a prostituirsi per pochi soldi. Lucie è attratta da Jallel e tra i due comincia una serie di rapporti all'insegna della tensione e del nervosismo. Dopo aver scoperto che è incinta e averla difesa da altri rapporti occasionali, Jallel si trova Lucie sempre accanto. Ad un torneo di bocce organizzato dall'ostello, dopo una rissa e molta confusione, il vincitore regala alla coppia il premio di una vacanza in un bell'albergo. I due trascorrono la notte insieme. Al mattina, Jallel scende nel metro per vendere fiori. Arriva la polizia, lo arresta come clandestino, lo accompagna all'aeroporto che lo riconduce in Tunisia.

Valutazione Pastorale

Il tema centrale è, con tutta evidenza, quello dell'emigrazione e dei cosiddetti 'extracomunitari': un tema che non finisce di essere di attualità e che si prospetta di non facile soluzione. Dice il regista Abdel Kechiche: " Non esistono immigrati clandestini. Ci sono soltanto degli uomini e delle donne, degli esseri umani che vorrebbero una vita migliore e per questo sfruttano un diritto fondamentale, quello di circolare liberamente. E' solo un problema di linguaggio. (...) Nelle nostre società sempre più a compartimenti stagni, la sorte degli stranieri in una situazione irregolare si confonde dopo tutto e molto spesso con quella degli esclusi, siano poveri, malati o resi fragili, e questo situa il problema dell'esclusione su di un'altra scala". Da un lato quindi, nell'ottica di un'idea di accoglienza e di fratellanza umana, la ragione dice che non bisogna creare emarginati; dall'altro l'esistenza di confini e leggi,e l'esigenza di tutelare l'ordine pubblico impongono la creazione di norme e codici di comportamento. Come conciliare i due opposti? Qui si gioca lo scommessa del Terzo Millennio. Il racconto é, naturalmente, tutto dalla parte del protagonista, puntando l'indice sulla Francia e sugli sbandierati diritti di "libertà, uguaglianza, fraternità". In questa ottica il copione cade in qualche passaggio fuori misura, e anche il personaggio di Lucie appare un po' troppo 'costruito' e non del tutto spontaneo. L'argomento però resta, riguarda gran parte dell'Europa, e il film, dal punto di vista pastorale, offrendo anche pertinenti indicazioni realistiche, è da valutare come discutibile, problematico e da segnalare per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, più utilmente, proposto in occasioni mirate come avvio ad una riflessione sui temi dell'emigrazione extracomunitaria in Europa.

Le altre valutazioni

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