Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg. e scenegg.: Louise Stratten, Peter Bogdanovich - Fotogr.(Scope/a colori): Yaron Orbach - Mus.: - Montagg.: Nick Moore, Pax Wassermann - Dur.: 93' - Produz.: Holly Wiersma, Logan Levy, Louise Stratten, George Drakoulia - 71^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2014, FUORI CONCORSO.
Interpreti e ruoli
Owen Wilson (Arnold Albertson), Imogen Poots (Izzy Patterson), Kathryn Hahn . (Delta Simmons), Will Forte (Joshua Fleet), Rhys Ifans (Seth Gilbert), Jennifer Aniston (Jane Claremont), Cybill Shepherd (Nettie Patterson), Austin Pendleton (giudice Pendergast), Joanna Lumley (Vivian Claremont), Richard Lewis (Al Patterson), Tatum O'Neal . (cameriera)
Soggetto
La giovane Isabella Patterson fa la squillo ma ha aspirazioni di attrice. Per caso una sera in un albergo incontra Arnold Albertson, regista, che le offre 30mila dollari per non rinunciare a coltivare i suoi sogni. E' solo il punto di partenza, perché da questa proposta si dipana una serie di azioni all'insegna della confusione, dell'equivoco, della doppia identità. Una sarabanda sfrenata e incontrollabile dentro la quale ogni personaggio sarà messo alla prova di continuare o meno ad essere se stesso...
Valutazione Pastorale
Ritrovi Peter Bogdanovic e non credi ai tuoi occhi. La memoria corre a titoli legati a stagioni lontane del cinema americano: "L'ultimo spettacolo", 1971; "Paper Moon", 1973; "...e tutti risero", 1981; "Texasville", 1990. Poi lunghi periodi di silenzio e di lavori minori. Lo rivedi alla Mostra di Venezia, settembre 2014, fuori concorso, ne riconosci la lucidità di narratore caustico e leggero in "Tutto può accadere a Broadway" . Dopo Venezia però trascorre una intera stagione cinematografica e quel titolo sparisce. Riappare, chissà come e da dove, a fine ottobre 2015. Nella mente si ricompongono i frammenti di una storia disordinata e caotica, tuttavia più che mai viva, vitale, affidata all'incontro/scontro tra sogno e realtà. Accanto a Isabella "Izzy" Patterson il regista costruisce a poco a poco un universo colorato e catarifrangente, popolato di gente imprevedibile, di azioni talvolta inspiegabili, di gesti non sempre motivabili. Eppure denso di ironia, divertimento, puro piacere del nonsense. Insomma il cinema inafferrabile di una volta, tra ricerca di identità, e svolte narrative tra Blake Edwards e Woody Allen. Una girandola di equivoci e sarcasmo, il tutto condito da intelligenza e sagacia, per un film che, dal punto di vista pastorale, è ad valutare come consigliabile, e del tutto brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta relativa alla nuova, convincente prova di un grande vecchio, ancora giovanile e aggressivo.