Orig.: Italia (2016) - Sogg.: Ivan Cotroneo, Monica Rametta dal racconto omonimo di Ivan Cotroneo - Scenegg.: Ivan Cotroneo - Fotogr.: Luca Bigazzi - Montagg.: Ilaria Fraioli - Mus.: brani di autori vari - Dur.: 101' - Produz.: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film, Guido Lombardo per Titanus con Rai Cinema.
Interpreti e ruoli
Rimau Grillo Ritzberger (Lorenzo), Valentina Romani (Blu), Leonardo Pazzagli (Antonio), Thomas Trabacchi (Renato), Susy Laude (padre di Lorenzo), Giorgio Marchesi (Stefania), Simonetta Solder (madre di Lorenzo), Sergio Romano. (Davide padre di Blu), Laura Mazzi (Nina), Eugenio Franceschini (madre di Blu), Denis Fasolo (Vincenzo), Lisa Galantini (padre di Antonio), Sara Bertelà (Ines), Alessandro Sperduti . (madre di Antonio), Eugenio Franceschini (Giò), Denis Fasolo (Professor Santoro), Lisa Galantini (prof.ssa Messina), Sara Bertelà (prof.ssa Longardi)
Soggetto
Lorenzo, Blu e Antonio:hanno tutti e tre sedici anni, sono nella stessa classe dello stesso liceo di una città del nord est italiano. Lorenzo ha genitori adottivi, Blu ha un rapporto teso e ruvido con la mamma, Antonio non riesce a mandare via il ricordo di un fratello più grande morto in un incidente. Tre coetanei, tre amici, eppure tre situazioni che fanno i conti con le difficoltà di conciliare se stessi, le proprie speranze, i propri sogni...
Valutazione Pastorale
"Un bacio" è tratto dal racconto omonimo scritto dallo stesso Cotroneo. C'è da chiedersi se sia più di fantasia il film o i fatti raccontati. Diciamolo chiaramente. Per 100' il copione ondeggia su un sottile filo lungo il quale corrono incerti cronaca e immaginazione. I ragazzi hanno alti e bassi, sbraitano e litigano tra loro, cercano reazioni leggere e moderate, si prendono e si riconciliano, ma senza sapere bene la direzione da prendere. Ci sono scarti profondi negli atteggiamenti, nelle reazioni, nella voglia di essere aperti e concilianti. Il ritratto dei giovani di oggi è certo disegnato con perspicacia, ma il 'vero', quella capacità di interpretare la realtà che il cinema richiede per essere credibile, affonda nei diversivi dei balli, dei disegni, dei frammenti di fantasia. E in una scenario che, per quanto girato in 'esterni' sembra appartenere ad un altro pianeta. Quegli edifici scolastici netti e puliti, quegli appartamenti lisci, luminosi, al punto di ingenerare un po' timore, quei boschi al confine della città sono elementi che costruiscono invece che delimitare le difficoltà. Il finale che restituisce un ardua conclusione tra immaginazione e duro realismo chiama lo spettatore ad un confronto su desideri e attese delle fasce giovanili, non ultimo l'interrogativo su cosa sia giusto o ingiusto fare. Certo Lorenzo, Blu e Antonio sono tanto estroversi quanto, forse, impreparati, immaturi. E la paura del giudizio li tiene bloccati sulla difensiva. I tre hanno bisogno di crescere, e forse con l'amicizia pensavano di riuscirci. Non sappiamo quanto la conclusione sia orientata a chiarire la situazione. Certo è che il film rimanda con abilità l'introversa situazione di tanta odierna gioventù, ne osserva limiti e pregi, vi getta uno sguardo arrabbiato e non consolatorio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni come possibilità di avviare riflessioni ampie e non banali sugli equilibri dei sedicenni oggi.