UN BRUTTO SOGNO (CELIA) *

Valutazione
Discutibile, Problematico, Dibattiti
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Ann Turner
Durata
101'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Australia
Titolo Originale
CELIA
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Ann Turner
Musiche
Chris Neal
Montaggio
Ken Sallows

Sogg. e Scenegg.: Ann Turner - Fotogr.: (normale/a colori) Geoffrey Simpson - Mus.: Chris Neal - Montagg.: Ken Sallows - Dur.: 101' - Produz.: Timothy White, Gordon Glenn

Interpreti e ruoli

Rebecca Smart (Celia Carmichael), Nicholas Eadie (Ray Carmichael), Victoria Longley (Alice Tanner), Mary-Anne Fahey (Pat Carmichael), Margaret Ricketts (Granny), Alexander Hutchinson (Stive Tanner), Adrian Mitchell (Karl Tanner), Callie Gray, Martin Sharman, Claire Couttie, Alex Menglet, Amelia Frid, William Zappa

Soggetto

Australia, 1957. La piccola Celia Carmichael perde l'amata nonna, complice dei suoi giochi e del suo mondo fantastico, popolato tra l'altro dai ripugnanti e notturni "Hobya", che a volte le sembra di scorgere alla finestra e nel giardino. I vicini, Alice ed Evan Tanner, hanno tre figli, coi quali Celia e la sua amica Granny fanno amicizia, impegnandosi, nella cava dove vanno a giocare ed hanno un capanno, in assalti e sassaiole contro la "banda" rivale, capeggiata dalla cugina Stephanie, figlia dello zio paterno John, sergente di polizia. La scoperta che i Tanner sono comunisti preoccupa il padre di Celia, Ray, che ha un'attrazione per Alice: le proibisce di giocare coi ragazzi, e si adopera con successo per far licenziare Evan, che non trovando lavoro, è costretto in seguito a trasferirsi a Sidney. Celia, che ha avuto in regalo un coniglio, Murgatroid, organizza una "macumba" notturna (una sorta di stregoneria) contro John e Ray: le bambole con gli spilloni vengono gettate nella casa di John, e Ray prende a cinghiate la piccola. Stephanie cattura il coniglio e lo marchia a fuoco, e Celia le imbratta il vestito della prima Comunione. La campagna governativa contro i conigli consente a John di sequestrare Murgatroid che viene posto in quarantena allo zoo. Una petizione consente ai proprietari di riprendere gli animali, ma John ha fatto affogare i conigli di Celia e Granny. In attesa dei genitori, lo zio, che vuole farsi perdonare regalando un cagnolino a Celia, va a trovarla, ma lei, in un raptus in cui lo vede come orrendo "Hobya", lo uccide col fucile del padre; quindi nasconde i gioielli di famiglia simulando un furto e lega il cucciolo nel bosco. La madre, Pat, che ha scoperto tutto, rende partecipe il marito della verità, e data la giovane età di Celia, preferisce tenere nascosto il suo dramma.

Valutazione Pastorale

l'assassinio dello zio costituisce il problema più spinoso posto da questa pellicola. Vero è che la piccola Celia è sotto stress per la morte dell'amata nonna, che le lascia un senso di vuoto, e un desiderio di recuperarne il calore umano rendono reali i personaggi fantastici delle sue storie, come gli odiati ed amati "Hobya", protagonisti del suo libro di fiabe preferito. E' anche vero che la regista mostra chiaramente lo stato di alterazione mentale in cui avviene il fatto, trasformando lo zio, nella mente della piccola, in un "mostro". Desta perplessità che accanto ad un comportamento decisamente alterato, frutto anche dello shock e del desiderio di vendetta per la morte dell'amatissimo coniglietto, Celia abbia poi la freddezza di inscenare il furto e di occultare il cucciolo. Una sorta di ombra offusca l'esposizione di giochi ed emozioni infantili evocato dall'autrice attraverso Celia, tanto da far sospettare un fondo autobiografico nel film, una sofferenza non ancora esorcizzata. I personaggi sono disegnati con molta cura, e l'ambientazione del clima di tipo "maccartista" degli anni '50 nella lontana Australia viene resa con efficacia. Anche le avance di Ray con Alice, e la reazione sia di Evan che di Pat sono trattate con molto tatto.

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