UN BUGIARDO IN PARADISO

Valutazione
Accettabile-riserve, semplicistico
Tematica
Amicizia, Anziani, Bambini, Famiglia - genitori figli
Genere
Surreale
Regia
Enrico Oldoini
Durata
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione

Orig. : Italia (1998), Sogg. : Enrico Oldoini - Scenegg. : Franco Ferrini, Enrico Oldoini - Fotogr. (Panoramica / a colori) : Fabrizio Lucci - Mus. : Manuel De Sica - Montagg. : Raimondo Cruciani - Dur. : 90' - Produz. : I. I.F., Cecchi Gori Group Tiger Cinematografica.

Interpreti e ruoli

Paolo Villaggio (Gino), Gabriele Cirilli (Tino), Flavio Insinna (Mino), Antonella Attili (Teresa), Mariolina De Fano (Ersilia), Annie Depardieu (Zaira), Claudio Ricci. (Leo), Francesca Perini (Alessia), Fiorenzo Fiorentini, Giorgio Podo, Anna Scalfi, Nathalie Guetta.

Soggetto

In una periferia romana, oggi, vivono tra i tanti il vecchio Gino e Tino, suo figlioccio adottivo e aiutante tuttofare. I due disgraziati ricevono un giorno una telefonata per ripulire la cantina di una sontuosa villa. Mentre lavorano, ascoltano Mino, proprietario della villa, che confida ad una giornalista di aver avuto tutto dalla vita, tranne un sogno che ancora gli rimane, quello di ritrovare il padre,scappato in Australia quando lui era bambino. A Tino viene allora l'idea di spingere Gino a proporsi come padre finalmente tornato e desideroso di farsi perdonare. Dopo qualche tempo Gino si fa trovare sulla tomba della madre di Mino, fingendosi il padre. Il trucco riesce al punto tale, che ben presto Gino viene invitato a trasferirsi nella villa e comincia col prendere molto a cuore il proprio ruolo anche di nonno nei confronti dei due vivacissimi nipoti. Quando le cose si spingono troppo avanti, Gino vorrebbe dire la verità, ma non trova il coraggio e allora scrive una lettera d'addio. Improvvisamente un barbone lascia a Gino una forte eredità in denaro che lui subito passa a Mino, venutosi a trovare in gravi difficoltà economiche. Nessuno ha letto la lettera, e Gino può essere di nuovo accolto in famiglia. Quando tutti stanno festeggiando, sul viale della villa si ferma una macchina, scende un anziano dall'accento italo-inglese che chiede se Mino abita lì. Nel silenzio generale, il nipotino dice al signore di andare via.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una favola graziosa e spigliata, che si rifà a certi piccoli, pungenti apologhi di sapore zavattiniano sulla saggezza dei poveri, sul loro proporsi come momento di confronto per chi ci viene a contatto e impara nuovi modi per guardare la vita. Una favola dai toni surreali sulla ricerca del padre, sulla necessità di maturare sentimenti veri e duraturi, anche se nati dall'equivoco, al posto di altri posticci e artificiosi. Se é vero che le dichiarazioni d'affetto in qualche momento scivolano nel patetismo, e l'approfondimento psicologico non é sempre adeguatamente seguito, resta tuttavia in primo piano il senso di una storia con una logica e una giustificazione, calata in atmosfere minori e proprio per questo più quotidiane, con un pizzico di dolente verità sullo sfondo. Film quindi che si vede volentieri e, pur con riserve per qualche situazione meno sorvegliata, può essere valutato come accettabile nella sua scoperta semplicità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e recuperato per aiutare, in maniera molto piana e comprensibile, a parlare di argomenti come: il ruolo del padre, della famiglia, il rapporto genitori-figli.

Le altre valutazioni

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