Sogg.: tratto dal romanzo di David Cook - Scenegg.: David Cook - Fotogr.: (panoramica/a colori) Ashley Rowe - Mus.: Simon Boswell - Montagg.: George Akers - Dur.: 106' - Produz.: Sarah Radclyffe
Interpreti e ruoli
William Hurt (Graham Holt), Chris Cleary Miles (James), Jane Horroks (Debbie), Alan Cumming (Bernard), Keith Allen (John), John Hurt (Turpin), Prunella Scales (Margery), Shaun Dingwall, Martin Troakes, Paul Wilson, Nathan Yapp, Jake Owen, Sophie Dix, Doris Hare, Jodhi May
Soggetto
nel Galles, sequestrato affettuosamente dal padre John, fuggito dal carcere per vederlo, James passa con lui, in un rifugio nella foresta, gli ultimi avventurosi giorni, di cui, nell'orfanotrofio che lo ospita, conserva un geloso ricordo che gli fa escludere qualsiasi altro affetto, mentre dal suo diario la defunta madre risulta rimossa. Graham Holt, direttore delle poste di un piccolo villaggio, scapolo, orfano di madre e con padre malato a carico, decide di adottare il difficile ragazzino. Mentre una volontaria dell'Ufficio adozioni indaga su Graham, scoprendo la sua infanzia abbastanza grigia, lo psicologo dell'istituto tenta di sbloccare James dal culto maniacale del padre, che gli ha fatto giurare, prima di consegnarsi alla polizia, di voler bene solo a lui. Tra Graham e James nasce un incontro-scontro creando dinamiche psicologiche complesse, che sfociano talora nello screzio anche aspro, talora nello slancio affettuoso, dato l'estremo bisogno di amore di entrambi. Durante un week-end in campeggio, Graham ricorda la delusione atroce di scoprire che la più bella settimana della sua vita, solo col padre al mare, è stata per costui un fastidio: James, commosso, diventa affettuoso. Poi lo zio materno di Graham, Turpin, gli rivela che il presunto genitore era sterile e che lui è stato adottato. Frattanto il padre di Graham, aggravatosi, viene ricoverato: a lui James regala due oggetti sottratti alla casa del bisnonno materno, dove Graham lo ha portato in visita. Improvvisamente appare il padre di James, malato di AIDS: Graham decide di ospitarlo affinché il ragazzo affronti la nuova situazione. James scappa di notte nella foresta e si scava una buca dove rivive il terribile trauma del suicidio della madre: Graham, disperato, lo trova e dorme con lui nella foresta. Al mattino gli dichiara di volere un vero rapporto come tra padre e figlio e non di essere una controfigura ed il ragazzo lo accetta come nuovo padre.
Valutazione Pastorale
è una storia di solitudine al maschile: ci sono, nel film, due storie personali che si intrecciano e vengono messe a confronto, legate da una problematica apparentemente simile, quella dell'adozione, ma anche specchio di una realtà, quella infantile ed adolescenziale, che il rapporto con i genitori può segnare profondamente per tutta la vita. L'adulto è un bravo figliolo, ben vestito, impacciato, incapace di costruirsi una storia sentimentale che duri. Il rapporto coi genitori è formale: il padre, dopo la morte della moglie, non gli parla più. Graham sotto la garbata timidezza cova una volontà caparbia che lo porterà a conquistare nel difficile rapporto col figlio adottivo quell'affetto che i suoi non gli hanno saputo dare. Il ragazzo, dopo il suicidio della madre, subìto in tenera età, ha costruito sulla balorda ma affettuosa figura paterna il suo unico mito affettivo possibile, da cui è ovviamente restio a staccarsi. L'opera paziente di Graham però forse non riuscirebbe se la vista del padre ridotto ad un relitto, col crollo definitivo dell'unico cordone ombelicale che lega il ragazzo ancora alla disgraziata famiglia d'origine, non lo spingesse verso il nuovo rapporto, fatto di rispetto e comprensione, col padre adottivo. Film denso di contenuti problematici e di valori, ottimamente recitato e ben diretto.