Sogg. e Scenegg.: Arne Olsen - Fotogr.: (normale/a colori) Bill Butler - Mus.: Alan Silvestri - Montagg.: Daniel Hanley, Roger Tweten - Dur.: 93' - Produz.: Paul Maslansky
Interpreti e ruoli
Burt Reynolds (Nick McKenna), Ray Sharkey (Vinnie Fountain), Ruby Dee (Rachel), Holland Taylor (Capitano Rubio), Frank Sivero (Chu), Normand Digolden II (Devon Butler), Rocky Giordani (Quintero), Marc Macaulay, Thom McCleister
Soggetto
Devon Butler un ragazzetto di colore di appena otto anni affidato alle cure di una nonna premurosissima, ma molto indaffata frequenta la scuola elementare in una città della Florida. Sogna di diventare poliziotto, ed ha la stanza tappezzata di poster polizieschi. Dalla televisione ha imparato tutto del linguaggio e della vita dei poliziotti, e non manca di dar saggio della sua cultura poliziesca combinando monellerie a scuola e nel gioco con i coetanei, con l'ausilio di una vistosa pistola-giocattolo. Un giorno, però, gli càpita di assistere casualmente a un crimine reale, un omicidio. Munito del suo inseparabile notes, ha appuntato le caratteristiche dell'omicida e il numero di targa dell'auto sulla quale questi si è allontanato. Agli agenti di polizia che lo interrogano nega però ogni informazione, a meno che non gli venga dato un distintivo, un paio di manette e la possibilità di partecipare alle indagini. Viene così affidato a Nick McKenna, un detective in borghese, taciturno e torvo, che non ama affatto i bambini e tollera l'inusitato "socio" con estrema riluttanza. Devon ha così modo di "lavorare" al fianco di un poliziotto vero, riducendolo all'esasperazione con le sue vivaci iniziative rischiose e compromettenti. Ma l'assidua vicinanza col picolo, la sua spontaneità e il suo candore finiranno con sgelare l'imbattibile Nick, che ritiene di non aver bisogno di nessuno, ma che viene salvato in un frangente mortale proprio grazie all'intraprendenza spericolata del "collega" in erba.
Valutazione Pastorale
piuttosto scontato nell'idea del rapporto bambino-poliziotto, il film come non è originale nel soggetto, così non è eccezionale nella realizzazione, nonostante la recitazione spontanea e scanzonata del piccolo Norman Di Golden II, veramente attore-nato, mentre appare alquanto "gessato" e inespressivo l'affermatissimo Burt Reynolds. Tecnicamente, il film, come generalmente i prodotti americani, ha sequenze spettacolari riuscite, mescolate a qualche semplicismo narrativo e alla moda (ormai consolidata nei film "made in America") incline al sensazionale e all'eccessivo, che da un esordio abbastanza verosimile, passa progressivamente al paradossale e improbabile, con dovizia di effetti sonori a tutto volume. Tuttavia il film ha quanto meno il merito di non eccedere in linguaggio sboccato e crudezze di immagini, per cui può esser visto da bambini e famiglie, senza richiedere precise cautele dal punto di vista pastorale.