Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg.: tratto dal romanzo "Serena" di Ron Rash - Scenegg.: Christopher Kyle - Fotogr. (Scope/a colori): Morten Soborg - Mus.: Johan Soderqvist - Montagg.: Matthew Newman, Pernille Bech Christensen - Dur.: 110' - Produz.: Nick Wecksler, Susanne Bier, Steve Schwartz, Paula Mae Schwartz, Tidd Wagner, Ron Halpern, Ben Cosgrove.
Interpreti e ruoli
Jennifer Lawrence (Serena Pemberton), Bradley Cooper (George Pemberton), Rhys Ifans (Galloway), Toby Jones (sceriffo McDowell), David Dencik (Buchanan), Ana Ularu (Rachel), Sean Harris Sam Reid (Campbell), Blake Titson (Vaughn), Charity Wakefielld (Lowenstein), Ned Dennehy (Agatha), Michael Ryan (Ledbetter)
Soggetto
Montagne della Carolina del Nord alla fine degli anni '20. Appena conosciutisi, George e Serena si sposano e cominciano a pensare a sviluppare una importante attività nel settore del legname. George ha grandi progetti e vorrebbe espandersi in Brasile; Serena é decisa e ambiziosa, in breve tempo organizza il lavoro dei taglialegna, dà la caccia ai serpenti a sonagli, salva la vita ad un dipendente. Serena resta incinta ma il caso vuole che un incidente le faccia perdere il bambino. La donna allora non può fare a meno di puntare l'attenzione sul figlio che George ha avuto da un'altra donna e alla quale lui restituisce il lavoro nella ditta. Tra Serena e George la situazione si fa tesa e nervosa tra bugie, finzioni, svelamento di truffe e conti non pagati. Fino a quando lui non resta ucciso durante una battuta di caccia al puma e Serena allora trova la forza per appiccare il fuoco alla casa e a tutto quello che rappresentava il loro progetto di successo.
Valutazione Pastorale
All'origine c'è il romanzo "Serena" scritto da Ron Rash, best seller in USA. La sceneggiatura è stata affidata a Christopher Kyle, già autore degli script di "Alexander" di Oliver Stone, di "K-19" e "Il mistero dell'acqua" di Katherine Bigelow. Titoli che si citano perché indicativi di uno spiccato tono d'azione e di suspence. Qualità assenti in questa occasione, forse in modo imprevedibile rispetto alle precedenti, intese prove offerte dalla Bier. Di certo la storia fa non poca fatica ad andare avanti, resta impigliata in passaggi facili e prevedibili, evita di fare i conti con le contraddizioni dei comportamenti, rinuncia a rischiare svolte drammatiche inattese. Tutto diventa rapido, facile, mai dialettico. La storia d'amore trascorre dal passionale all'odio senza sfumature, saltano i passaggi che avrebbero dovuto far crescere i sentimenti, la rabbia, la tensione. A lungo inseguito, il melò rimane ai margini e il tono resta freddo, asettico, distante. Si stenta a riconoscere la stessa regista di "Noi due sconosciuti", 2007 e di "Dopo il matrimonio", 2006. Forse la regista ha accettato un copione troppo lontano dalle proprie corde, uno scenario da tardo western nel quale non ha saputo mettere la giusta anima americana. Il sofferto percorso esistenziale dei protagonisti meritava maggiore profondità, ma la confezione è ben costruita e il film, dal punto di vista opastorale, è da valutare come consigliabile e tuttavia segnato da una prevalente superficialità.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto di buon livello privo tuttavia del necessario vigore drammaturgico. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.