Interpreti e ruoli
Dakota Johnson (Passeggera del taxi), Sean Penn (Clark)
Soggetto
Aeroporto JFK di New York, una giovane donna sale sul taxi guidato da Clark. Il tragitto è lungo a causa del traffico, così i due iniziano a conversare partendo dalle considerazioni sulla città, sui rapporti interpersonali, esplorando poi la sfera dei sentimenti, comprese le zone d’ombra dell’animo, tra rimpianti e rimossi…
Valutazione Pastorale
“È una piccola storia con implicazioni globali”. Così la regista-sceneggiatrice Christy Hall (suo è il copione di “It Ends With Us. Siamo noi a dire basta”), raccontando la sua opera prima “Una notte a New York”: “Parla dell’estinzione del contatto umano, in particolare per quanto riguarda persone che non pensano, parlano o agiscono esattamente come noi. Ma sarebbe un peccato, perché invece un estraneo imperfetto può cambiarci la vita, se siamo disposti a essere abbastanza presenti da fermarci ad ascoltare”. Presentato al Toronto Film Festival, “Una notte a New York” distribuito in Italia da Lucky Red e Leone Film Group, è un passo a due verbale, un dialogo intenso e profondo che sboccia in un taxi, tra un conducente e una passeggera, chiamati a riflettere sulle relazioni, tra pagine di sentimento e legami di interesse, viziati da possesso o paura dell’abbandono. Protagonisti il Premio Oscar Sean Penn e Dakota Johnson, quest’ultima anche in veste di produttrice.
La storia. Aeroporto JFK di New York, una giovane donna sale sul taxi guidato da Clark. Il tragitto è lungo a causa del traffico, così i due iniziano a conversare partendo dalle considerazioni sulla città, sui rapporti interpersonali, esplorando poi la sfera dei sentimenti, comprese le zone d’ombra dell’animo, tra rimpianti e rimossi…
Inizialmente Christy Hall aveva pensato a una pièce teatrale, successivamente il progetto ha intrapreso la strada del cinema. L’opera si svolge quasi interamente in un unico ambiente, in tal caso l’interno del taxi, proprio come in alcuni titoli cari alla regista tra cui “La finestra sul cortile”, “Locke” o “The Whale”. Il taxi diventa lo spazio di incontro tra due sconosciuti, che proprio per questa assenza di legami si permettono di parlare senza filtri, affrontando le varie questioni in profondità e autenticità. Un viaggio che si rivela non solo fisico, tra le strade newyorkesi, ma anche nei territori interiori. Sarà proprio la giovane donna a schiudere all’uomo verità e avvenimenti sottaciuti, che non ha osato rivelare a nessuno; esperienze che hanno segnato il suo animo, appesantendolo di sensi di colpa e angosce. “Una notte a New York” è un’opera ricercata, centrata sulla parola, che i due interpreti riescono a reggere con grande capacità e mestiere. Bene anche la regia della Hall, che mantiene il controllo, proteggendosi (abbastanza) da ripetitività e lungaggini. Un film che si direziona per forma e contenuto per un pubblico adulto. Consigliabile-complesso, problematico, per dibattiti.
Utilizzazione
Per i temi e il linguaggio in campo, il film richiede un pubblico adulto.