Orig.: Gran Bretagna (2000) - Sogg.: tratto dal romanzo "Up at the villa" di William Somerset Maugham - Scenegg.: Belinda Haas - Fotogr.(Normale/a colori): Maurizio Calvesi - Mus.: Pino Donaggio - Montagg.: Belinda Haas - Dur.: 95' - Produz.: Geoff Stier.
Interpreti e ruoli
Kristin Scott-Thomas (Mary Panton), Sean Penn (Rowley Flint), Anne Bancroft (principessa San Ferdinando), James Fox (sir Edgar Swift), Jeremy Davies (Karl Richter), Derek Jacobi (Lucky Leadbetter), Massimo Ghini (Beppino Leopardi)
Soggetto
A Firenze nel 1938 risiede ancora una nutrita comunità angloamericana. Mary Panton, affascinante inglese rimasta vedova e senza soldi, vive in una grande villa in collina grazie alla generosità degli amici. Sir Edgar Swift, più vecchio di 25 anni e in procinto di essere nominato governatore del Bengala, le chiede di sposarlo. Mary, che non é innamorata ma molto tentata, prende tempo, qualche giorno prima di dare una risposta. Durante una cena organizzata dalla principessa San Ferdinando, Mary incontra Rowley Flint, un americano sposato in patria e conosciuto come grande playboy. Alla stessa festa é presente anche Beppino Leopardi, gerarca del fascio cittadino a sua volta attratto dalla bella vedova. Nella notte Mary si scontra casualmente con Karl, giovane rifugiato austriaco ricercato dalla polizia, lo fa entrare in casa, ha un rapporto con lui e subito dopo lo invita ad allontanarsi. Quando ritorna, e lei lo respinge, Karl si uccide nella camera da letto. Spaventata, Mary si fa aiutare da Rowley. Questi a sua volta le dice che accettare un matrimonio senza amore con sir Edgar sarebbe un grave errore e che loro due insieme potrebbe raggiungere la felicità. Giorni dopo Rowley viene arrestato come sospetto per la morte di Karl. Allora Mary va da Leopardi, lo ricatta con alcuni documenti che provano il suo coinvolgimento in truffe, e Rowley viene liberato. I due si baciano e si lasciano. Torna da Roma sir Edgar e Mary le racconta tutto quello che è accaduto. Poi aggiunge che non l'ama e che ha deciso di rifiutare la proposta. A questo punto a Mary non resta altro da fare che tornare in Inghilterra. Alla stazione, sul treno, incontra Rowley in partenza per Parigi. I due faranno il viaggio insieme.
Valutazione Pastorale
Il film è tratto da un'opera di William Somerset Maugham, romanziere di grande successo nei primi decenni del Novecento ed esponente di una narrativa dai toni misti tra romanticismo tardo ottocentesco, decadentismo, accennate venature psicologiche. In questo senso il film riflette il libro: letterario, didascalico, calligrafico, un po' ingenuo, un po' furbo. La figura di Mary, al centro della vicenda, rappresenta il prototipo di donna borghese del periodo sospesa tra dovere e piacere, tra i richiami del cuore e quelli della ragione. Ma la costruzione del personaggio è incerta e approssimativa, passa attraverso fasi contraddittorie e ondeggiare di atteggiamenti, ora superficiale e indecisa, ora pronta a dichiarare i propri sensi di colpa in uno slancio di sincerità: sempre ambivalente tra opportunismo e disincanto. Intorno a lei altri personaggi abbozzati senza infamia e senza lode, compresa la cornice di una Firenze anni '30 levigata ma abbastanza statica. Prodotto di decoroso artigianato buono per i mercati internazionali (l'Italia fascista é quella più conosciuta all'estero), il film resta però come irrisolto, non concluso. Dal punto di vista pastorale, i comportamenti a corrente alternata della protagonista unitamente ad un finale in sospeso fanno propendere per la valutazione del discutibile, specificando il tono complessivamente ambiguo del racconto.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' da recuperare in occasioni di proposte sul rapporto cinema/letteratura del Novecento.