Orig.: Italia/Francia (2017) - Sogg. e scenegg.: Paolo e Vittorio Taviani liberamente tratto da "Una questione privata" di Beppe Fenoglio - Fotogr.(Panoramica/a colori): Simone Zampagni - Mus.: Giuliano Taviani e Carmelo Travia - Montagg.: Roberto Perpignani - Dur.: 84' - Produz.: Donatella Palermno, Ermanno e Elisabetta Olmi per Ipotesi Cinema con Rai Cinema, Serge Lalou e Eric Lagesse per Les Film d'ici, Sampek Productions - TIFF Toronto International Film Festival 2017 - 12^ Festa del Cinema di Roma 2017.
Interpreti e ruoli
Luca Marinelli (Milton), Lorenzo Richelmy (Giorgio), Valentina Bellè (Fulvia), Francesca Agostini (giovane contadina), Jacopo Olmo Antinori (Jim), Antonella Attili (Concetta), Giulio Beranek (Ivan), Fabrizio Colica (Leone), Guglielmo Favilla (Corvo), Anna Ferruzzo (la custode), Giuseppe Lo Piccolo (Frank), Tommaso Maria Neri (Riccio), Alessandro Sperduti . (Sceriffo), Francesco Testa (prete), Francesco Turbanti (Cobra), Josafat Vagni (tenente fascista)
Soggetto
Piemonte, 1943. In una bella villa di campagna, Milton ritrova la memoria degli avvenimenti di un anno prima. Lui e Giorgio amici dai tempi di scuola, e Fulvia amata molto da Milton che non si decide a dichiararsi. Intorno la guerra e la lotta partigiana...
Valutazione Pastorale
Beppe Fenoglio è tra i romanzieri italiani che hanno subito le durezze e le tristi conseguenze della guerra. Nato nel 1922, pubblica "Primavera di bellezza" nel 1959 e "Una questione privata" nel 1963, poco prima di morire nello stesso anno. Postumo esce il suo libro forse più noto "Il partigiano Johnny", 1963. I fratelli Taviani hanno una antica consuetudine con il rapporto cinema/letteratura: da ricordare tra gli altri "Padre padrone"(da Gavino Ledda), "Kaos" (da Pirandello),"Tu ridi" (da Pirandello). Lungo la scelta di un tema che appare fin dal titolo una contraddizione (una storia d'amore nel pieno di un conflitto crudele) corrono tutti i pregi e i difetti di una scrittura tanto generosa e sincera quanto inutilmente sovraccarica. Nel breve spazio di 84' il film gioca tutte le carte di una ricerca affannosa e difficile. Alternando con poca fluidità narrazione e sentimento didascalico, il racconto si avvita ben presto in una narrazione poco fluida e segnata da una serie di visioni pittoriche dal segno pesante e ridondante. Sulla rappresentazione della Resistenza, cala il consueto eccesso di ingenuità e banalità espressive. Dal punto di vists pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come importante opportunità per parlare di cinema e letteratura, storia, Italia tra guerra e dopoguerra.