UNA TALPA AL BIOPARCO

Valutazione
Inconsistente, grossolanità
Tematica
Animali, Famiglia - fratelli sorelle, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Fulvio Ottaviano
Durata
90'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Fulvio Ottaviano, Stefano Soli Fulvio Ottaviano
Musiche
Moonlovers
Montaggio
Valentina Girodo

Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Fulvio Ottaviano - Scenegg.: Fulvio Ottaviano, Stefano Soli - Fotogr.(Panoramica/a colori): Stefano Falivene - Mus.: Moonlovers (Riccardo Sinigallia) - Montagg.: Valentina Girodo - Dur.: 90' - Produz.: Luigi Musini, Roberto Ciccuto.

Interpreti e ruoli

Giorgia Surina (Giorgia), Adriano Giannini (David), Luca Angeletti (Libero), Emanuela Galliussi (Martina), Emanuela Macchniz., Emanuela Barilozzi

Soggetto

Il fratello Libero é nevrotico e nullafacente. Per mantenere lui e se stesso, Davide si impiega al bioparco di Roma, destinato alla pulizia degli animali. Corteggiato dalla veterinaria, Davide finisce per entrare quasi involontariamente in rapporto con Giorgia, una ragazza decisa e aggressiva che fa servizio militare con alcune amiche. Tra i due comincia una incessante altalena di ripicche e rimproveri, non esclusi pugni e calci. Davide trascura il lavoro e viene licenziato. Una delle amiche di Giorgia conosce Libero e avvia una relazione con lui. Davide porta a casa una talpa che Giorgia aveva lasciato al bioparco. Tra i due finalmente finiscono le incomprensioni. Tutti si trasferiscono nella villa della famiglia di Giorgia, dove viene aperto un centro di accoglienza per animali.

Valutazione Pastorale

Il bioparco (già Giardino zoologico di Roma. Ma perché cambiare nome?) era uno scenario nuovo e per qualche verso interessante. Le ragazze reclute in divisa e anfibi rappresentano una realtà ancora poco esaminata. Ma le premesse per raccontare qualcosa di fresco e inedito naufragano purtroppo di fronte alla sciatteria di una storia scritta in modo incredibilmente affrettato e scialbo. Nessuno dei protagonisti ha un vero personaggio in cui calarsi. I profili sono insipidi, tirati via, i ruoli comprimari assurgono a vere e proprie macchiette senza il minimo spessore. Forse si è voluto compiacere troppo a temi molto 'corretti' (animali, ambiente, ecologia) ma non c'é vigore in quello che si vede. La morale della storiellina é che siamo tutti animali e che comunque da loro abbiamo da imparare. O é poco, o è fin troppo pretenzioso. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inconsistente e punteggiato da qualche grossolanità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben sapendo che si tratta di un prodotto di modesta fattura.

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