Orig.: Gran Bretagna/Germania/Ungheria/Stati Uniti (2003) - Sogg.: Kevin Grevioux, Len Wiseman & Danny McBride - Scenegg.: Danny McBride - Fotogr.(Scope/a colori): Tony Pierce Roberts - Mus.: Paul Haslinger - Montagg.: Martin Hunter - Dur.: 105' - Produz.: Tom Rosemberg, Gary Lucchesi.
Interpreti e ruoli
Kate Beckinsale (Selen), Scott Speedman (Michael), Michael Sheen (Lucien), Bill Nighy (Victor), Shane Brolly . (Craven)
Soggetto
Sono passati tanti secoli ma la feroce lotta tra vampiri e licantropi é tutt'altro che esaurita. Al punto che Selen, la prediletta di Victor il precedente Signore dei vampiri ora deceduto, é preoccupata perchè intravede qualche imminente mossa dei nemici. Craven, succeduto a Victor, non le crede e le ordina di non assumere iniziative personali. Ma Selen un giorno torna alla base dopo aver catturato un certo Micahel, all'apparenza un umano, di cui lei si invaghisce. Questa presenza irrita Craven, che vorrebbe liberarsi dell'uomo. Selen allora chiede consiglio a Victor con una supplica che lo fa tornare in vita in anticipo sui tempi previsti. Victor rimprovera Selen per stare troppo vicina a Michael: costui in realtà era umano ma ora è diventato licantropo e su di lui gli avversari vogliono sperimentare il tentativo di arrivare ad una fusione di due cellule distinte per creare un nuovo elemento metà vampiro metà licantropo. L'operazione va fermata, ma questo obiettivo porta alla luce una serie di relazioni che in passato avevano riguardato Victor. Alla fine Selen riesce a mordere Michael e a fermarne la trasformazione. Ma Victor le chiede perdono per aver dubitato di lei.
Valutazione Pastorale
Detto che il genere 'vampiri ed affini' é nato (quasi) con la nascita del cinema, e quindi si porta dietro una lunga tradizione (oltre che nutrite schiere di appassionati), non resta che entrare nel dettaglio e verificare quello che propone questa ennesima variazione sul tema. Qui ad una ricostruzione ambientale efficace calata in appropriate luci notturne fa riscontro una storia confusa e contorta che scopiazza Matrix senza averne le basi narrative. Manca una contrapposizione Bene/Male e il confronto tra le due entità maligne affonda nel voyeurismo di effetti speciali fini a se stessi. Anche volendo solo fare 'genere', il copione gioca male con i simboli, diventa troppo esplicito fino a scadere nel parossistico. La violenza profusa in abbondanza si affianca poi al filo conduttore della contaminazione delle due razze: argomento delicato sul quale, in un momento di riflessione sulla manipolazione genetica, non appare opportuno scherzare o creare confusione. Nell'insieme quindi il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come inaccettabile e in prevalenza farneticante.
Utilizzazione
é da evitare in programmazione ordinaria e, trattandosi di un prodotto di routine, anche in altre circostanze l'uso può essere trascurato. Molta attenzione è da tenere per i minori in previsione di passaggi televisivi e di utilizzo di VHS e di DVD.