Orig.:Francia/Germania/Belgio/Israele/Austria (1998) - Sogg. e scenegg.: Rony Brauman & Eyal Sivan tratto dal libro di Hannah Arendt "Eichmann in Jerusalem, a report on the banality of evil" - Fotogr.(Normale/B&n): immagini trasferite dalle riprese televisive su pellicola 35mm - Mus.: Krishna Levy, Jean-Michel Levy, Yves Robert, Beatrice Thiriet - Montagg.: Audrey Maurion - Dur.: 125' - Produz.: Eyal Sivan.
Soggetto
Catturato a Buenos Aires dai servizi segreti israeliani nel 1960, il criminale nazista Adolf Eichmann viene portato a Gerusalemme. Qui, nell'auditorium della Casa del Popolo trasformata per l'occasione in tribunale, a partire dall'11 aprile 1961 prende il via il processo a suo carico. Dopo otto mesi di dibattimento, il 15 dicembre la Corte del distretto di Gerusalemme, composta da tre giudici israeliani di origine tedesca, pronuncia la condanna a morte. Eichmann ricorre in appello. Il 28 marzo 1962 il giudizio di primo grado viene confermato. Eichmann chiede allora la grazia al Capo dello Stato. Il 31 maggio la grazia viene rifiutata e Eichmann viene impiccato intorno alla mezzanotte.
Valutazione Pastorale
Il processo Eichmann é l'unico dibattimento su un criminale nazista che sia mai stato filmato integralmente. Quattro cineprese furono installate dietro finte pareti nell'auditorium, mentre immagini e suono furono registrati attraverso la tecnica del video,all'avanguardia per l'epoca. Ne vennero fuori circa cinquecento ore di processo su cassette da due pollici in standard NTSC. Una parte delle riprese scomparve, mentre le restanti trecentocinquanta furono conservate alla rinfusa. Dopo un lavoro di rimasterizzazione e catalogazione, le immagini sono state trasferite con procedimenti informatici da cassetta su pellicola 35 mm. per realizzare questo film. Fin qui le doverose informazioni tecniche per rendere merito ad un lavoro di recupero della memoria comunque prezioso e importante soprattutto per le giovani generazioni. Detto questo, qualche osservazione sembra però inevitabile a proposito del lavoro di montaggio operato dai realizzatori. Ne viene fuori infatti una sintesi che é sempre, e inevitabilmente, una selezione. In questa ottica il 'racconto' del processo appare fortemente lacunoso, carente sul piano giuridico, incerto per quanto riguarda la messa a fuoco della psicologia del protagonista. La linea di confine tra i doveri della coscienza e quelli dell'uniforme é vista come una sorta di sdoppiamento della personalità: e di Eichmann si evidenziano comportamenti non tanto da carnefice quanto da vigliacco o pavido. Rimane poi insoluto l'interrogativo sul perché le immagini si interrompano all'improvviso, senza nemmeno informare lo spettatore sull'esito del processo, che a qualcuno può non essere noto. Insomma il documentario ha un andamento incerto che non riguarda il giudizio storico sul personaggio ma il modo con cui l'evento viene ricostruito. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile per il tono ambiguo che lo caratterizza.
UTILIZZAZIONE: il film é certamente da utilizzare in occasioni mirate,didattiche ed educative:avendo presente l'opportunità di supportare la proiezione con qualche ulteriore contributo in fase di discussione.