Orig.: Gran Bretagna/Germania (2005) - Sogg.: basato sull'omonimo grafic novel di David Lloyd - Scenegg.: Andy Wachowski, Larri Wachowski - Fotogr.(Scope/a colori): Adrian Biddle - Mus.: Dario Marianelli - Montagg.: Martin Walsh - Dur.: 132' - Produz.: Joel Silver, Grant Hill, Andy e Larry Wachowski.
Interpreti e ruoli
Natalie Portman (Evey Hammond), Hugo Weaving (V), Stephen Rea (Finch), John Hurt (Adam Sutler), Stephen Fry (Gordon Deitrich), Rupert Graves (Dominic), Tim Pigott-Smith (Creedy), Sinead Cusack (Delia Surridge), John Standing (vescovo Lilliman), Roger Allam (Lewis Prothero), Ben Miles (Dascomb), Natasha Wighman . (Valerie)
Soggetto
Vittoriosa nella terza guerra mondiale, la Germania ha imposto anche a Londra una dittatuta tecno-nazista. Nelle nebbiose strade cittadine una figura mascherata chiamata V irrompe a salvare la giovane Evey accerchiata dalla polizia politica, e subito dopo la fa assistere ad un'azione dimostrativa: la statua della Giustizia e il tribunale penale saltano in aria. Mentre i servizi segreti si scatenano nella caccia al terrorista, questi irrompe in uno studio televisivo e riesce a far trasmettere un messaggio in cui incita i cittadini ad aiutarlo nella ribellione. Dopo aver uciso il Presidente, V viene a sua volta eliminato. Ma ora Evey aziona la mano nel gesto decisivo: il Parlamento esplode e le fiamme si propagano.
Valutazione Pastorale
Chi conosce (e apprezza) il fumetto originario di Alan Moore ambientato nell'Inghilterra thatcheriana farà gli opportuni confronti. La trasposizione filmica aquista a poco a poco una valenza simbolica sempre più forte, sorretta da una messa in scena di non comune capacità visionaria. Si parla tra le righe (ma nemmeno troppo) della degenerazione del potere e delle anime belle che osano sfidarlo. Si parla di come trasformare la vendetta in giustizia, dell'importanza della maschera come assunzione di un'idea al di là della persona. Forse della società da distruggere insieme ai falsi miti. Il gioco di rinvii si arricchisce e regge bene, ossia resta plausibile nella fantasmagoria delle immagini e nella iperbolicità delle situazioni. Nel grande calderone si confondono confuse idee di libertà e di violenza da giustificare. Forse alla fine troppe cose tutte insieme nuocciono ad un più ampio coinvolgimento. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, complesso per il suo procedere non sempre risolto, e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: di grande efficacia sotto il profilo spettacolare, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e recuperato per avviare riflessioni sui temi sopra indicati (il potere, la violenza, il sacrificio, cinema/fumetto...). Qualche attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.