Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg.: Enrico e Carlo Vanzina - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gianlorenzo Battaglia - Mus.: Manuel De Sica - Montagg.: Luca Montanari - Dur.: 110' - Produz.: Aurelio De Laurentiis.
Interpreti e ruoli
Christian De Sica (avv. Cavalli), Massimo Boldi (Ettore Colombo), Enzo Salvi (Oscar), Nino D'Angelo (Pasquale Esposito), Monica Scattini (sig.ra Cavalli), Carmen Electra (Esmeralda), Irene Ferri (Morena), Emanuela Grimalda (contessa Dal Pozzo), Virgina Marsan, Paolo Conticini
Soggetto
A Cortina per trascorrere il periodo delle vacanze di Natale e fine anno, arrivano: da Roma l'avvocato Cavalli con moglie e figlia, Giada; da Milano Ettore Colombo con famiglia (il figlio Marco); da Napoli Pasquale Esposito con il nutrito seguito di parenti e accoliti, aumentato dopo che il capofamiglia ha vinto una somma esagerata al superenalotto. Ci sono poi Paolo e Roberto, due studenti che fanno i commessi nel negozio di abbigliamento di Clotilde. Paolo conosce Morena, una sciampista, e a lei fa credere di essere il figlio di Barilla, poi seguito sulla stessa strada da Roberto nei confronti di Lucy. Da Cuba arriva all'improvviso Esmeralda, amica di Colombo che lei crede scapolo. In preparazione della festa di fine anno, di fronte a una improvvisa emergenza,i Cavalli fanno arrivare da Roma Oscar, il tappezziere. Le vicende di tutti questi personaggi cominciano ad intrecciarsi e a confondersi tra equivoci, scambi di persona, inseguimenti, incomprensioni, riappacificazioni. Quando a casa Cavalli si rompe anche l'impianto idrico, la festa viene sospesa. Allora, a sorpresa, Pasquale invita tutti al rifugio Belvedere da lui preso in affitto. Mentre si brinda al Duemila, le varie situazioni rimaste in sospeso trovano la soluzione che fa ritrovare a ciascuno la giusta armonia.
Valutazione Pastorale
Diventa forse superfluo esercitarsi ogni volta in esercizi di valutazione su prodotti che sono l'uno uguale all'altro. Anche in questa circostanza siamo di fronte all'ennesima commedia di taglio farsesco, confezionata con i consueti ingredienti: comicità ai limiti del macchiettismo da parte di volti noti nella gestualità, nelle espressioni verbali, nelle acrobazie; opportuna divisione geografica dei dialetti e del modo di comportarsi; spazi concessi a nomi e situazioni derivanti dalla televisione e dalla pubblicità; qualche situazione piccante tenuta sullo scherzo. Niente di nuovo, appunto, e proprio perché scoperto e senza sotterfugi il film anche questa volta va preso per quello che é : un passatempo, certo di grana grossa ma entro i limiti di un racconto dalle ridotte possibilità di coinvolgimento. Dal punto di vista pastorale, valutarlo in modo negativo sembnrerebbe volergli attribuire fin troppa importanza. E' un film futile, con contorno di volgarità.
UTILIZZAZIONE: utilizzare il film in programmazione ordinaria significa essere al corrente di offrire un prodotto solo commerciale e di scarsa sostanza. Magari da Carlo Vanzina ci si aspetterebbe qualche commedia un po' più attenta al costume e alla società italiana fine anni Novanta.