Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Cameron Crowe basati sul film "Apri gli occhi" scritto da Alejandro Amenabar e Mateo Gil - Fotogr.(Normale/a colori): John Toll - Mus.: Nancy Wilson - Montagg.: Joe Hutshing, Mark Livolsi - Dur.: 135' - Produz.: Cameron Crowe, Tom Cruise.
Interpreti e ruoli
Tom Cruise (David Aames), Cameron Diaz (Julie Gianni), Penelope Cruz (Sofia Serrano), Kurt Russel (McCabe), Noah Taylor (Edmund Ventura), Tilda Swinton (Rebecca Dearborn), Jason Lee (Brian Shelby), Timothy Spall (Thomas Tipp)
Soggetto
David é entrato, ancora giovane, in possesso della maggioranza dell'impero editoriale del padre. Ammirato e corteggiato, si muove lungo Manhattan tra macchine di lusso, negozi importanti, belle donne. Nel giorno del suo compleanno, tra gli invitati, David é attratto da Sofia e comincia a corteggiarla. Venutane a conoscenza, Julie, la sua attuale fidanzata, non prende bene la cosa. Segue David quando rimane solo, lo invita a salire in macchina, di lì a poco lo coinvolge in un terribile incidente. David riesce a salvare la vita, ma il volto è sfigurato e lo costringe ad una radicale plastica facciale. Julie sembra morta nello scontro, ma in realtà non è così, perchè riappare a David, senza però che sia chiaro se si tratta proprio di lei, o di Sofia che ha cambiato aspetto. Da quel momento David entra in un tunnel, dal quale uscirà solo si dimostrerà in grado di fare chiarezza su stesso e sui propri sentimenti.
Valutazione Pastorale
Tom Cruise aveva visto e apprezzato il film "Apri gli occhi" diretto in Spagna da Alejandro Amenabar. Entrato in contatto con lui, lo ha aiutato, producendo il suo successivo "The others" (con protagonista Nicole Kidman, allora moglie di Cruise) e ottenendo in cambio i diritti di remake del precedente titolo. "Apri gli occhi" diventa così "Vanilla sky", l'azione si sposta dalla Spagna a Manhattan, e legame tra le due produzioni resta solo Penelope Cruz (poi in coppia nella vita con Cruise), alla quale è assegnato lo stesso ruolo di prima. Molte manovre dunque (e un fitto intreccio tra il cinema da 'fare' e il gioco del gossip necessario per lanciarlo) per un risultato nell'insieme assai deludente. Costruito quasi esclusivamente sugli aggrovigliati intrecci tra realtà e finzione, su ciò che appare e su ciò che vorremmo apparisse, il racconto ben presto si incaglia, si accartoccia e si richiude su se stesso, mai dando la sensazione di motivare i tormenti del protagonista, se non per quello che attiene alla riconsiderazione del proprio ruolo di dominante uomo di successo. Nelle pieghe del dramma psicologico, qualche rinvio di taglio simbolico mostra interesse ma presto viene risucchiato dal ripetersi delle immagini e dell'azione. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, e sopratutto appesantito da ambiguità.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Stessa attenzione è da tenere per i minori in previsione di eventuali passaggi televisivi.