Vanina. Un vicequestore a Catania

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Dolore, Donna, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giallo - Triller, Giustizia, Letteratura, LGBTQ+, Mafia, Malattia, Male, Media, Morte, Solidarietà, Violenza
Genere
Drammatico, Giallo, Poliziesco, Sentimentale
Regia
Davide Marengo
Durata
Miniserie da 4 episodi, da 100'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Vanina. Un vicequestore a Catania
Distribuzione
Mediaset
Soggetto e Sceneggiatura
Leonardo Marini, Cristina Cassar Scalia
Fotografia
Luca Santagostino
Musiche
Santi Pulvirenti, Tommy Caputo
Montaggio
Luca Carrera, Andrea Gagliardi
Produzione
Carlo Degli Esposti, Nicola Serra. Casa di produzione: Palomar, RTI - Mediaset

Serie disponibile sulla piattaforma Mediaset Infinity

Interpreti e ruoli

Giusy Buscemi (Vanina Guarrasi), Giorgio Marchesi (Paolo Malfitano), Corrado Fortuna (Manfredi Monterreale ), Dajana Roncione (Giuli De Rosa ), Claudio Castrogiovanni (Carmelo Spanò ), Danilo Arena (Salvatore Lo Faro), Paola Giannini (Marta Bonazzoli), Giulio Della Monica (Domenico Nunnari), Alessandro Lui (Adriano Calì), Guia Jelo. (Bettina), Maurizio Marchetti (Commissario Patanè )

Soggetto

Catania, Vanina Guarrasi a trentasei anni è già vicequestore della Mobile di Catania, a capo della Omicidi. Ha compiuto una brillante e rapida carriera a Palermo, dove però le minacce della malavita l’hanno spinta a spostarsi. Vanina morde la vita, insonne e famelica, pronta a non lasciarsi scappare nulla. È dura, ironica, sfuggente e testarda. A tormentarla è la morte del padre, l’ispettore Giovanni Guarrasi, ucciso dalla mafia, ma anche l’amore per il magistrato Paolo Malfitano che ha scelto però di abbandonare…

Valutazione Pastorale

“Sabbia nera (2018), “La logica della lampara” (2019), “La Salita dei Saponari (2020) e “Il Re del gelato” (2023). Sono i quattro romanzi di Cristina Cassar Scalia – editi da Einaudi – che compongono il primo ciclo di episodi della serie “Vanina”, in onda su Canale 5 tra fine marzo e inizio aprile 2024 (poi disponibile su Mediaset Infinity). La Cassar Scalia, che di professione è medico oftalmologo, nel corso dell’ultimo decennio ha costruito un mondo narrativo siciliano di grande magnetismo, che si gioca sul binario del crime-poliziesco marcato da lampi di ironia e sentimento. L’autrice si muove chiaramente lungo il binario del maestro Andrea Camilleri. E a curare gli adattamenti non poteva dunque esserci nessun altro se con Carlo Degli Esposti con la sua Palomar: è il “papà” televisivo del cult “Il Commissario Montalbano”. Alla regia di “Vanina” è stato chiamato il valido Davide Marengo – sue le serie “Il cacciatore” e “Un’estate fa” –, mentre a curarne l’adattamento è lo sceneggiatore Leonardo Marini (“Màkari”, “Il Commissario Montalbano”). Tra i punti di forza di “Vanina” c’è la protagonista Giusy Buscemi (“DOC”, “Un passo dal cielo”), in un ruolo che fa la differenza di una carriera. Nel cast Giorgio Marchesi, Dajana Roncione, Corrado Fortuna e Claudio Castrogiovanni.
La storia. Catania, Vanina Guarrasi a trentasei anni è già vicequestore della Mobile di Catania, a capo della Omicidi. Ha compiuto una brillante e rapida carriera a Palermo, dove però le minacce della malavita l’hanno spinta a spostarsi. Vanina morde la vita, insonne e famelica, pronta a non lasciarsi scappare nulla. È dura, ironica, sfuggente e testarda. A tormentarla è la morte del padre, l’ispettore Giovanni Guarrasi, ucciso dalla mafia, ma anche l’amore per il magistrato Paolo Malfitano che ha scelto però di abbandonare…
“C’è una Vanina ‘leggera’ – indica lo sceneggiatore Marini – che vuole finalmente godersi la vita, che vuole divertirsi e non vuole più rinunciare alla propria giovinezza, e c’è di contro una Vanina segnata da un evento che finora ha di fatto deciso tutto il suo destino. Questo suo essere scissa, irrisolta, fra luce e tenebra, fra allegria e malinconia, è alla base del fascino e della ricchezza umana di Vanina”.
Una bella sorpresa “Vanina”. La serie corre veloce, serrata, tra dinamiche da crime e poliziesco, secondo un canovaccio rodato che va dal citato “Montalbano” a “Squadra Antimafia”. A questo però si aggiungono lampi di ironia frizzante, pagine di sentimento e suggestioni paesaggistiche che schiantano. La città di Catania, infatti, il mondo irrequieto e barocco della Sicilia, sono un potente elemento di attrazione della storia. Certo, perno del racconto è la sua protagonista, Vanina Guarrasi, personaggio che coniuga velocità e introspezione, ribellione e sacrificio, fame di vita e malinconia bruciante. Una poliziotta che va a caccia della verità in maniera testarda e ostinata, ma non come eroina solitaria: Vanina ha una squadra che la segue, la rispetta, la protegge nelle sue “follie”. È amata per il suo essere sempre così sfrontata ma mai inopportuna. È coraggiosa, fin troppo, ma l’unico territorio da cui scappa sono i sentimenti, di cui ha paura, perché ha già sofferto troppo per abbandoni, voluti e non. E qui, la serie trova le sue corde più belle, dolenti, fosche e struggenti. Nell’insieme, “Vanina” è una serie di genere (poliziesco, sentimentale) che funziona, con un valido svolgimento, ottima per regia, interpretazioni – in testa la Buscemi – e messa in scena, capace di valorizzare l’orizzonte catanese. Da sottolineare le musiche di Santi Pulvirenti e Tommy Caputo. Serie consigliabile, problematica, per dibatti.

Utilizzazione

Per la delicatezza di alcuni temi, la serie si rivolge a un pubblico adulto.

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