Vermiglio

Valutazione
Consigliabile, poetico, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Bambini, Dolore, Donna, Ecologia, Educazione, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Fede, Guerra, Metafore del nostro tempo, Morte, Musica, Scuola, Storia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico, Storico
Regia
Maura Delpero
Durata
119'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Belgio, Francia, Italia
Titolo Originale
Vermiglio
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Maura Delpero
Fotografia
Mikhail Krichman
Musiche
Matteo Franceschini
Montaggio
Luca Mattei
Produzione
Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Maura Delpero, Santiago Fondevila Sancet, Carole Baraton, Pauline Boucheny Pinon, Jacques-Henri Bronckart, Tatjana Kozar. Casa di produzione: Cinedora, Charades Productions, Versus Production

Leone d'argento all'81a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2024)

Interpreti e ruoli

Tommaso Ragno (Cesare), Martina Scrinzi (Lucia), Giuseppe De Domenico (Pietro), Roberta Rovelli . (Adele), Orietta Notari (zia Cesira), Carlotta Gamba (Virginia), Santiago Fondevila Sancet (Attilio)

Soggetto

Italia 1945, nel piccolo paesino di Vermiglio, sulle montagne dell’Alto Adige, vive una numerosa famiglia: il padre è maestro di scuola, la madre a casa si adopera affinché ciascun figlio sia sfamato e adeguatamente accudito. La maggiore, Lucia, sperimenta per la prima volta l’amore, con Pietro, un ex soldato siciliano. L’inizio di un cambiamento per tutti…

Valutazione Pastorale

Leone d’argento a Venezia81 (2024), Maura Delpero con “Vermiglio” compone un’opera che si snoda come una dolce e dolente poesia contadina ambientata nel Südtirol dai richiami estetico-narrativi al cinema di Ermanno Olmi. La regista di “Maternal” (2019) torna a confrontarsi con la dimensione femminile, il tema della maternità, recuperando la cornice socioculturale della propria memoria familiare, dell’Italia di ieri, sulle macerie della Seconda guerra mondiale. Protagonisti Tommaso Ragno, Martina Scrinzi, Roberta Rovelli, Giuseppe De Domenico, Orietta Notari e Carlotta Gamba. La storia. Italia 1945, nel piccolo paesino di Vermiglio, sulle montagne dell’Alto Adige, vive una numerosa famiglia: il padre è maestro di scuola, la madre a casa si adopera affinché ciascun figlio sia sfamato e adeguatamente accudito. La maggiore, Lucia, sperimenta per la prima volta l’amore, con Pietro, un ex soldato siciliano. L’inizio di un cambiamento per tutti… “Vermiglio – ha spiegato la regista – è un paesaggio dell’anima, un ‘lessico famigliare’ che vive dentro di me, sulla soglia dell’inconscio, un atto d’amore per mio padre, la sua famiglia e il loro piccolo paese. Attraversando un tempo personale, vuole omaggiare una memoria collettiva”. Con grande raffinatezza la Delpero ha costruito un racconto di notevole spessore narrativo e stilistico, facendo tesoro della lezione di Olmi. Il suo è uno sguardo capace di cogliere con efficacia i ritmi della natura, la ciclicità dolce e malinconica, e al contempo gli stati interiori della famiglia protagonista, della comunità montana. La regista posa il suo sguardo soprattutto sui più piccoli, emblema di purezza e grazia, di non corruzione morale, richiamando anche le atmosfere poetiche pascoliane; e ancora il mondo femminile e la dimensione della maternità, con i suoi sconvolgimenti ma anche spinte di cambiamento e speranza. Nel racconto, tra i vari componenti della famiglia, seguiamo la traiettoria di Lucia, una giovane donna che nel corso delle quattro stagioni narrate incontra prima l’amore, poi la maternità e successivamente lo smarrimento. Una donna chiamata a fronteggiare diverse sfide nella sua giovane esistenza, che dimostra però tempra d’animo e resilienza, traendo forza proprio dall’innocenza di una figlia appena nata. La Delpero con “Vermiglio” firma l’opera della maturità artistica, in perfetto equilibrio tra forma e contenuto, tra eleganza visiva e densità narrativa, dimostrandosi pronta per un riconoscimento di peso alla Mostra. Consigliabile, problematico-poetico, per dibattiti.

Utilizzazione

Programmazione ordinaria e successive occasioni di dibattito.

Le altre valutazioni

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