Orig.:Stati Uniti (1998)- Sogg. e scenegg.:Ron Osborn & Jeff Reno e Kevin Wade e Bo Goldman - Fotogr.(Panoramica/a colori):Emmanuel Lubezki - Mus.:Thomas Newman - Montagg.:Joe Hutshing, Michael Tronick - Dur.:180' - Prod.:City Light films productions.
Interpreti e ruoli
Brad Pitt (Joe Black/giovane uomo al caffè), Anthony Hopkins (William Parrish), Claire Forlani (Susan Parrish), Jake Weber (Drew), Marcia Gay Harden (Allison Parrish), Jeffrey Tambor (Quince), David S.Howard (Eddie Sloane), Lois Kelly-Miller (donna giamaicana), Richard Clarke (Butler), MaryLouise Burke (Lilian), Diane Kagan (Jennifer), June Squibb. (Helen)
Soggetto
William Parrish, un magnate dei mezzi di comunicazione, si agginge a festeggiare il sessantesimo compleanno, circondato dalle figlie Susan,medico in ospedale,e Allison,sposata con Quince. Allison in particolare sta curando i preparativi per allestire una grande festa nella residenza di famiglia fuori città.William tuttavia è in un momento un po' confuso della propria vita e del lavoro. Un'impresa molto più potente vuole incorporare la sua azienda e a questa ipotesi è favorevole anche il suo braccio destro, il giovane Drew, fidanzato con Susan. Una sera, mentre tutti sono a tavola, si presenta alla porta di casa un misterioso giovane che dice di chiamarsi Joe Black e di volerlo seguire da vicino nei giorni successivi. Joe Black è la morte, arrivata ad avvertire William che la sua ora sta per giungere. Nel frattempo Joe siede a tavola con gli altri, accompagna William al lavoro, suscitando perplessità in Drew, che lo scambia per un consulente privato e molto influente. Poi Joe incontra Susan e,avendo assunto le sembianze di un giovane che lei aveva incontrato tempo prima, i due si frequentano e si innamorano. William impone a Joe di interrompere questa situazione. E intanto Joe riesce a farlo tornare a capo dell'azienda, dopochè il Consiglio d'amministrazione con un colpo di mano capeggiato da Drew, lo aveva estromesso. Arriva il giorno del compleanno e la festa è bellissima. Susan balla con il padre, poi con Joe. A un certo punto Joe e William si allontanano. Susan corre veloce verso di loro. Un ragazzo le viene incontro: è il Joe che lei aveva conosciuto al caffè.
Valutazione Pastorale
Il tema del 'soprannaturale' continua a caratterizzare molta parte del cinema americano fine anni Novanta. Gli angeli ("City of angels"),la vita dopo la morte ("Al di là dei sogni")e ora la morte che si presenta durante la vita terrena.Il regista Martin Brest dice che per Joe Black si è ispirato al personaggio di un dramma teatrale degli anni '20 adattato per il grande schermo nel 1934 con il titolo "La morte in vacanza". Il riferimento però finisce per essere una semplice curiosità. La cornice ambientale è infatti del tutto contemporanea, e la scelta di presentare Parrish come un magnate della comunicazione, però buono e integerrimo,è spia di quel sottile e puritano senso di colpa che gli americani vogliono contrapporre al dominio che hanno nel mondo dell'immagine. Al di là di questo, il film soffre di un accumulo eccessivo di parti superflue e insignificanti (vedi quella della donna giamaicana),che si traduce in 180' di racconto faticoso, farraginoso,inconcludente.Il rapporto Morte-Vita si muove all'interno del solito sistema pseudo-religioso e pseudo-filosofico che si perde nelle tante sfumature new age e simili: a conferma di una certa confusione che la cultura americana non riesce ad eliminare quando affronta argomenti legati alla vita ultraterrena. Il film è ben confezionato sul piano produttivo ma, dal punto di vista pastorale, è punteggiato da molti atteggiamenti ambigui che lo fanno valutare come discutibile.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. In altre occasioni,può essere affiancato ai titoli prima indicati, a proposito di Angeli e Al di là, per avere un quadro di certi riferimenti culturali che oggi trovano spazio anche tra i giovani.