Orig.: Italia/Svizzera/Francia (2013) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Emma Dante - Scenegg.: Emma Dante, Giorgio Vasta con la collaborazione di Licia Eminenti - Fotogr.(Scope/a colori): Gherardo Gossi - Mus.: Fratelli Mancuso - Montagg.: Benni Atria - Dur.: 90' - Produz.: Marta Donzelli, Gregorio Paonessa, Mario Gianani, Lorenzo Mieli, Elda Guidinetti, Andres Pfaeffli, Marianne Slot per Vivo Film, Wildside, Ventura Film, Slot Machine con RAI Cinema in coproduzione con RSI Radiotelevisione svizzera, SRG SSR.
Interpreti e ruoli
Emma Dante (Rosa), Alba Rohrwacher (Clara), Elena Cotta (Samira), Renato Malfatti (Saro Calafiore), Dario Casarolo (Nicolò), Carmine Maringola (Filippo Mangiapane), Sandro Maria Campagna (Santo), Elisa Parrinello (Concetta), Daniela Macaluso (Maria Grazia), Giuseppe Tantillo (Salvatore), Marcella Colaianni (Patrizia), Giacomo Guarneri . (Natale)
Soggetto
Rosa e Clara sono a Palermo per partecipare al matrimonio di un amico. Mentre studiano il percorso, Rosa, alla guida di una Multipla, imbocca alcune strade sbagliate e si ritrova in via Castellana Bandiera, stretta e ad imbuto. In senso contrario arriva una Punto guidata dall'anziana Samira, che accompagna la rumorosa famiglia Calafiore. Quando si trovano di fronte sono costrette a fermarsi. Dopo qualche attimo di incertezza, appare evidente che nessuna delle due vuole fare il primo passa per retrocedere e far passare l'altra. Comincia allora un braccio di ferro, durante il quale le due donne restano ferme nelle macchine, e da lontano si scrutano e si minacciano. Intorno si agita tutto il piccolo quartiere , dapprima in modo vivace e colorito poi via via più preoccupato. Passa tutto il giorno, passa la notte, e la mattina dopo si arriva ad un epilogo tragico.
Valutazione Pastorale
Nata a Palermo nel 1967, Emma Dante si dedica al teatro a partire dal 1986, quando frequenta a Roma l'Accademia d'Arte drammatica "Silvio D'Amico". Dopo l'incontro con l'Odin Teatret e Tadeus Kantor, fa la scelta per un teatro più estremo e rigoroso e nel 1999 fonda la compagnia Sud Costa Occidentale. Nel 2008 pubblica il suo primo romanzo, dal titolo "Via Castellana Bandiera", all'origine del film omonimo. Dopo una fase introduttiva, il copione ben presto si attesta sulla sunnominata strada, che diventa lo scenario unico di uno psicodramma via via più incalzante, serrato, giocato su sfumature esistenziali non sempre percepibili. Certo tra le due donne si apre una sfida all'ultimo sguardo, sul filo di chi più regge la tensione e le pulsioni emotive. "Sfida" identifica un taglio che confina con il western e le sue infinite varianti. Forse anche con il contributo del clima palermitano, aspro e sradicato. E, al pari del 'genere' filmico per eccellenza, anche qui le schermaglie odio/amore attraverso le macchine immobili l'una contro l'altra partono da una Sicilia descritta nelle parole, nel gesti, nei caratteri e sfociano in una metafora frammentaria e allargata: di vizi e abitudini arcaici, di incapacità caratteriali, di confusione intellettuale, di inutile tendenza a usare il pugno di ferro? E quel finale nel quale tutti scompaiono fuori inquadratura, quale sciagura prefigura? La metafora è politica, sociale, culturale? La messa in scena ha segni suggestivi ma un po' sovrabbondanti, eccessivi, caratterizzati da un crescente formalismo che sa di autocompiacimento. L'occhio generale gettato sul conflitto tra le due donne è opaco, duro, incattivito; l'idea è quella di uno spazio vitale angusto e sempre meno abitabile. Per questi motivi il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in successive occasioni per avviare riflessioni sui molti argomenti che propone. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.