Presentata alla 16a Festa del Cinema di Roma (2021)
Interpreti e ruoli
Carlo Verdone (se stesso), Max Tortora (se stesso), Monica Guerritore (Sandra), Anita Caprioli (Annalisa ), Antonio Bannò (Chicco), Caterina De Angelis (Maddalena), Filippo Contri (Giovanni), Giada Benedetti (Rosa Esposito), Maria Paiato (Annamaria), Claudia Potenza (Ivana), Andrea Pennacchi (Gustavo Signoretti), Stefano Ambrogi (Produttore)
Soggetto
Roma, oggi. Carlo Verdone vive circondato da fan e follower. Forte di una carriera di successo nella commedia sogna una svolta drammatica, ma il suo produttore è irremovibile. A casa il clima è sereno con turbolenze, segnato da due amati figli che entrano ed escono come uragani, mentre spiaggiato sul divano è rimasto Chicco, l’ex fidanzato della figlia Maddalena che non vuole lasciare casa Verdone… A questo si aggiunge una (imprevista) candidatura di Verdone a sindaco della Capitale.
Valutazione Pastorale
In oltre quarant’anni di carriera e ventisette titoli all’attivo – il primo “Un sacco bello” del 1979, l’ultimo “Si vive una volta sola” del 2020 – Carlo Verdone si è imposto nel panorama cinematografico italiano come regista, sceneggiatore e attore di matrice comica, inserendosi nel tracciato della tradizione della commedia all’italiana capace di fonde ironia tagliente, umorismo esilarante a tratti grottesco, con tonalità di un realismo amaro, amarissimo. Da quattro decenni Verdone racconta con efficacia il nostro Paese, il suo tessuto sociale, tra vizi e virtù; e con il suo ultimo progetto, “Vita da Carlo”, sorprende tutti a cominciare da se stesso: per la prima volta decide di cimentarsi con la serialità Tv, mettendo in scena il suo privato, in un mix di verità e finzione. Un racconto intimo, farsesco, dove il popolare autore romano apre le porte della sua casa, mettendo in narrazione, rivisti e corretti, molti elementi e figure della sua quotidianità. A questo si aggiunge una linea romanzata che serve a colorare il tutto: scintilla narrativa è infatti uno sfogo pubblico del regista contro i disagi e disservizi della Capitale, una sfuriata amplificata dai social media, al punto tale da lanciarlo come possibile candidato sindaco di Roma.
L’idea della serie “Vita da Carlo” è nata sul set del film “Benedetta Follia” nel 2018, da un’intuizione di Nicola Guaglianone e Menotti; il progetto si è poi concretizzato dall’intesa tra lo storico produttore di Verdone, la Filmauro dei De Laurentiis, con la piattaforma Prime Video di Amazon. La vita di Carlo Verdone è diventata dunque un racconto in dieci episodi (da circa 30 minuti), diretto dallo stesso Verdone insieme al regista-direttore della fotografia Arnaldo Catinari (“Suburra. La serie”); accanto a lui, sul set, comprimari di grande mestiere come Monica Guerritore nel ruolo dell’ex moglie Sandra, Anita Caprioli in quelli della farmacista Annalisa e soprattutto Max Tortora nei panni di se stesso, sfoggiando sempre un umorismo irresistibile.
A giudicare dai primi quattro episodi visti, la serie “Vita da Carlo” risulta un prodotto che si inserisce pienamente nella filmografia dell’autore: un racconto semiserio di respiro comico che esplora follie e incongruenze del nostro presente, un ritratto sfaccettato tra l’esilarante e il tragico. Verdone è molto generoso nel mostrare il proprio privato, accettando anche il rischio di rivelarsi in chiaroscuro. Protagonista quindi a tuttotondo, Verdone finisce per conquistare soprattutto per quella sua comicità elegante, goffa, dalle note malinconiche. A ben vedere, la sceneggiatura sembra procedere un po’ a corrente alternata, con passaggi narrativi non sempre tutti a fuoco, ma nell’insieme il saldo è positivo, decisamente buono, nonché profondamente verdoniano. Dal punto di vista pastorale “Vita da Carlo” è consigliabile, brillante, per dibattiti.
Utilizzazione
La serie è adatta a un pubblico adulto e adolescente.