Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Gino Capone, Jerry Calà - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marco Pieroni - Mus.: Angelo Talocci - Montagg.: Patrizio Marone - Dur.: 93' - Produz.: Claudio Saraceni
Interpreti e ruoli
Eleonora Pedron (Silvia), Francesca Cavallin (Luana), Benedetta Valanzano (Elena), Jerry Calà (Jerry), Fabio Fulco (Ascanio), Max Parodi (Max), Giorgio Alfieri (Alfieri), Luigi Cassandra (Walter), Roberto Di Palma (Boris Burenko), Negar Javidi Parsijani (Negar), Elena Santarelli (Marika), Davide Silvestri (Manolo), Francesco Guzzi (Gianni), Ringo (Ringo), Lory Del Santo (Lory), Guido Nicheli (Capitano)
Soggetto
Durante l'estate, in Sardegna, tre amiche ventenni (Silvia, Luana, Elena) decidono di lasciare la vacanza in camping, un po' noiosa e prevedibile, e di partire per l'avventura nella vicina Porto Cervo. Catapultate nel mondo dei divi e della mondanità, le ragazze cercano di adeguarsi, pur avendo poche possibilitè economiche. La loro avvenenza però le fa ben presto notare da molte persone. Da alcuni ragazzi si fanno accompagnare, ad altri dicono di no, con altri ancora vivono le esperienze abituali nel giro dei vip. L'uomo ideale in certi momenti sembra arrivare, ma ora é uno inaffidabile sessualmente, ora é un fallito, ora un imbroglione. Intanto Jerry, noto attore del cinema brillante, è riuscito a procurare uno yacht ad un produttore russo. Ma, dopo tanta fatica, l'accordo salta, e il russo viene lasciato in mare con i suoi collaboratori. E Jerry si prende l'applauso di un gruppo di fan che, da un'altra nave, l'hanno riconosciuto e lo chiamano a gran voce.
Valutazione Pastorale
La quarta regia di Jerry Calà volge senza mezzi termini lo sguardo indietro, ai tempi remoti di "Sapore di mare". I ventenni di quel periodo, però, avevano divertimenti più modesti ma più genuini, e la canzone guida era "Stessa spiaggia stesso mare". I ventenni, anzi le ventenni di oggi invece si spostano, vogliono andare all'avventura, che però é solo quella nella giungla del mondo 'dorato' dei famosi. Ma é superfluo entrare nel dettaglio dei mutamenti avvenuti in Italia nel vivere quotidiano, nell'agire, nel parlare. Cadere in una critica contenutistica sarebbe sbagliato. Calà é un vitellone del terzo millennio, che non vuole saperne di crescere, che dà di sè l'immagine finale del padre di famiglia, che tuttavia non rinnega il passato e cerca di rimanerci attaccato affidando il ruolo di protagoniste alle più in vista di oggi, vallette, miss, attrici di soap opera televisive. E, come regista, gira una storia contenuta nelle immagini ma trasudante sconcezze nei dialoghi. Raggiungendo il trionfo del trash, del kitsch, dell'umorismo da caserma e da fotoromanzo. Il livello zero é costante, palese, dichiarato. Dal punto di vista pastorale, il film, nella sua totale assenza di qualsiasi sostanza, é da valutare come inconsistente e comunque segnato da molta volgarità.
UTILIZZAZIONE: il film potrebbe anche essere programmato, facendo attenzione alla presenza di minori o piccoli. Ma può anche non esserlo, e questa sembra la soluzione migliore.