Orig.: Italia (2005) - Sogg. e scenegg.: Sabina Guzzanti - Fotogr.(Panoramica/a colori): Paolo Santolini - Mus.: Riccardo Giagni, Maurizio Rizzuto - Montagg.: Clelio Benevento - Dur.: 80' - Produz.: Valerio Terenzio Trigona per Studio Uno; Sabina Guzzanti per Secol Superbo e Sciocco Produzioni.
Soggetto
Il programma "Raiot", ideato e condotto da Sabina Guzzanti, va in onda per una sola puntata, prima che la RAI ne decida la chiusura. Successivamente il giudice stabilisce che la querela contro "Raiot" era priva di fondamento. All'indomani di questa sentenza, la Guzzanti decide di realizzare un documentario per ricostruire lo svolgimento dei fatti e ribadire l'ingiustizia del provvedimento preso contro di lei. Si succedono così interviste ad attori, giornalisti, uomini politici, opinionisti vari. Altre interventi riguardano personaggi di altre nazioni europee che fanno il punto sul rapporto tra satira politica e televisione, e commentano i fatti successi in Italia.
Valutazione Pastorale
Se le ragioni della protesta della Guzzanti sono più che legittime, e opportuno é il suo intento di evitare che tutto cada nel dimenticatoio del tritacarne massmediatico quotidiano, il risultato però ripropone i mai risolti interrogativi sull'essenza del documentario. Quella che in teoria dovrebbe essere una forma espressiva 'neutra' che si limita a riprendere la realtà, in pratica diventa il luogo ideale di una costruzione 'ad hoc', senza possibili contraltari. Lo scarto risiede nel fatto di partire da una soluzione già pronta e da una 'verità' da dimostrare, per cui le immagini devono andare solo in quella direzione. Anche senza entrare nei protagonisti italiani, é evidente che la scelta dei testimoni 'stranieri' segue un certo taglio, e che forse se ne sarebbero trovati anche altri pronti a testimoniare il contrario. Comunque sia, la testimonianza resta importante, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, attraversato da ambiguità e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto in molte occasioni come avvio alla riflessione sull'uso della televisione in Italia, e sul ruolo del documentario di impegno.