VOLEVO I PANTALONI

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Donna
Genere
Drammatico
Regia
Maurizio Ponzi
Durata
90'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
VOLEVO I PANTALONI
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Bruno Carbuglia, Roberto Ivan Orano, Maurizio Ponzi liberamente tratto dal romanzo "Volevo i pantaloni" di Lara Cardella
Musiche
Giacomo Bigazzi
Montaggio
Sergio Montanari

Sogg.: liberamente tratto dal romanzo "Volevo i pantaloni" di Lara Cardella - Scenegg.: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Bruno Carbuglia, Roberto Ivan Orano, Maurizio Ponzi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Giacomo Bigazzi - Montagg.: Sergio Montanari - Dur.: 90' - Produz.: Group Tiger Cinematografica Maura International

Interpreti e ruoli

Giulia Fossà (Annetta), Lucia Bosé (Grazia), Angela Molina (Vannina), Natasha Howey (Angelina), Pino Colizzi (Vincenzino), Luciano Catenacci (Michele), Stefano Davanzati (Lillo), Ludovica Modugno Tony Palazzo (Assuntina), (Nicola)

Soggetto

Annetta è figlia di contadini siciliani, che vivono in una casa di campagna poco lontana da un piccolo centro alle falde dell'Etna, e frequenta le scuole superiori della cittadina. Fin da piccola ha notato con rabbia il privilegiato trattamento che ricevono i maschi nella sua numerosa famiglia (composta di zii, zie e cugini), e soprattuto i vantaggi del suo stesso fratello, Antonio, cui tutto è permesso. Perciò ha sempre desiderato di poter portare i pantaloni, che considera il simbolo di tanta ingiusta fortuna. Ora che ha diciotto anni, Annetta, per evitare le busse e i maltrattamenti, che riceve frequentemente dai severissimi e retrogradi genitori, ricorre a piccoli sotterfugi per truccarsi, per indossare una minigonna o per partecipare ad una piccola festa di ragazzi, ed è aiutata da Angelina, una disinvolta compagna venuta dal nord, figlia di genitori benestanti e più "moderni" dei suoi. Ma il giorno in cui viene scoperta da un parente a sbaciucchiarsi su di una spiaggia con Nicola, un giovane perito agrario, accade il finimondo. Giudicata una donna perduta da tutto il paese (che non parla d'altro), respinta dalla madre, che la considera come morta viene ritirata dalla scuola, e, dopo molti giorni di segregazione, viene mandata a vivere nella vicina cittadina in casa degli zii Vannina e Vincenzino, nonostante i suoi genitori sappiano che l'uomo le ha messo le mani addosso fin da quando lei era bambina. Zia Vannina è molto cara ad Annetta, perchè è la sola che a la tratta affetruosamente, e perchè si ribella a suo modo alla società locale: ha infatti da anni un amante segreto, il ragioniere Lillo, il quale, nonostante sia sposato, la illude con la speranza che fuggirà presto lontano al nord con lei e vivranno insieme felici. Annetta ha orrore dello zio Vincenzino e lo evita, ma una sera, questi, rimasto solo con la ragazza e con le sue due bambine, aggredisce decisamente Annetta per violentarla, e questa fugge urlando nella notte. Salvata dai genitori di Angelina, la ragazza denuncia lo zio per tentata violenza carnale, resistendo alle pressioni fattele perchè rinunci a gettare il disonore su tutta la famiglia. In seguito torna a vivere coi genitori, poi sposa Nicola. Rimasta incinta, e saputo che avrà una bambina, le prepara subito un paio di piccoli pantaloni.

Valutazione Pastorale

questo film di Maurizio Ponzi tratta l'argomento in modo insoddisfacente in quanto sia per quello che riguarda la famiglia di Annetta, sia per la descrizione della società siciliana maschilista che la circonda, viene espressa con immagini fredde, a volte false che non sanno parlare da sole e occorrono invece molte parole per spiegare le cose. Inoltre le psicologie di alcuni personaggi importanti o sono appena abbozzate, oppure risultano incredibili. Fra le figure più manchevoli è da notare la madre di Annetta, una donna esageratamente dura, disumana, che non ha in sé neanche un po' d'amore, e il cui volto è reso inerte dall'espressione fissa di Lucia Bosé. Nella trama restano aperti degli interrogativi: come è possibile che Vannina non si fosse mai accorta del comportamento depravato del marito anche verso le sue stesse bambine? E perchè Annetta torna a casa dei genitori, dopo la denuncia, che essi non hanno approvato? Infine, dopo i molti luoghi comuni della vicenda, salta fuori un finale inaspettatamente roseo. La protagonista Giulia Fossà, che dimostra più anni di quanti dovrebbe avere il personaggio di Annetta, non è in grado, malgrado la buona volontà, di reggere corne attrice tutto il peso del film.

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