Orig.: Francia (2001) - Sogg. e scenegg.: Luc Besson - Fotogr.(Scope/a colori): Gerard Sterin - Mus.: Eric Serra, Julien Schulteis - Montagg.: Yann Herve - Dur.: 94' - Produz.: Europa Corp. in coproduzione con Samitose, TF1 Films Productions.
Interpreti e ruoli
Jean Reno (Hubert Fiorentini), Ryoko Hirosue (Yumi), Michel Muller (Maurice), Carol Bouquet . (Sophie)
Soggetto
Hubert, poliziotto francese dai metodi decisamente irruenti, prende di mira il figlio del prefetto, al quale poi deve chiedere scusa, ricevendo inoltre dal capo della polizia una sospensione di due mesi dall'attività. Solo in casa, riceve una telefonata da Tokio: lo informano che lì é morta una certa Miko Kobayashi, che il suo nome é nel testamento e quindi è pregato di presentarsi al più presto sul posto. Arrivato nella capitale giapponese, Hubert viene a sapere che l'eredità consiste in una ragazzina di 16 anni, Yumi, che è sua figlia, avuta dalla relazione con Miko ma di cui lui non aveva mai saputo l'esistenza. Il rapporto tra padre e figlia è quanto di più difficile si possa immaginare. Hubert non vuole che le venga rivelata subito la verità, e intanto cerca di avviare una reciproca conoscenza. Le cose si complicano quando Hubert scopre che la ragazza ha sul proprio conto bancario una enorme cifra in dollari e per questo é sottoposta a continue minacce. Allora il poliziotto comincia ad indagare sul passato della madre. Viene a sapere che Miko era in realtà un agente governativo infiltrato negli Yakuza, e che stava conducendo una delicatissima operazione. Rientrato in pieno nel ruolo, Hubert affronta killer e sicari, eliminando tutti. Yuni è salva, e ora anche il rapporto padre-figlia comincia a funzionare. Hubert torna a Parigi, Yumi piange commossa. Sull'aereo Hubert si è portato un bel numero di valigie piene di armi, per ricominciare la propria 'attività'.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commedia dall'andamento svelto e gradevole, incentrata sulla commistione di vari generei, dal poliziesco al sentimentale al comico. L'ambientazione a Tokio consente di mettere di fronte due culture e modi di vita abbastanza diversi, con conseguenti equivoci e situazioni paradossali (a cominciare dal 'wasabi' del titolo: é una crema piccante di grande diffusione tra i giapponesi). La violenza è da subito condotta su toni inverosimili, da burla e quindi per niente realistica. Tra richiami al fumetto e ad una favolina surreale con richiami comunque alla giustizia e ai buoni sentimenti che fanno maturare il rapporto padre-figlia, il film si segnala come prodotto di pura evasione, dal ritmo spiritoso e piacevole. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e in prevalenza brillante.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre come spettacolo e passatempo misurato e senza particolari pretese. Divertita l'interpretazione di Jean Reno/Hubert, attore prediletto di Luc Besson.