WELCOME TO COLLINWOOD

Valutazione
Accettabile, brillante
Tematica
Amicizia
Genere
Grottesco
Regia
Anthony e Joe Russo
Durata
90'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Welcome to Collinwood
Distribuzione
Mediafilm
Musiche
Marc Mothersbaugh
Montaggio
Amy E.Duddlestone

Orig.: Stati Uniti (2002) - Sogg. e scenegg.: Anthony e Joe Russo basati sul copione de "I soliti ignoti" scritto da Age e Scarpelli, Suso Cecchi D'amico, Mario Monicelli - Fotogr.(Scope/a colori): Lisa Ritzler - Mus.: Marc Mothersbaugh - Montagg.: Amy E.Duddlestone - Dur.: 90' - Produz.: Steven Soderbergh, George Clooney.

Interpreti e ruoli

William H.Macy (Riley), Isaiah Washington (Leon), Sam Rockwell (Pero), Luis Guzman (Cosimo), Michael Jeter (Toto), George Clooney (Anton), Jennifer Esposito

Soggetto

In carcere per tentato furto d'auto, il ladruncolo Cosimo viene informato dal compagno di cella ergastolano della possibilità di effettuare un 'Bellini', ossia un colpo grosso sicuro al 100%: si tratta di aprire la cassaforte del Banco dei Pegni, entrando dalla parete dell'appartamento accanto abitato da due vecchiette indifese. Un'operazione semplicissima, quasi senza rischi. Cosimo cerca di farsi sostituire in carcere da Pero, il quale invece lo beffa e, una volta fuori, mette insieme un gruppo: ne fanno parte Riley, che ha un bambino in braccio e la moglie dentro; Leon, la cui sorella si sta per sposare; l'anziano Toto, che vorrebbe una vecchiaia tranquilla. Tenuta sotto stretto controllo dal sergente Babic, la banda prende lezioni di scassinamento dall'esperto Anton, costretto sulla sedia a rotelle. Quando una sera in un locale Pero conosce Carmela, che stava a servizio dalle due vecchiette, gli dice che sono partire e si mostra innamorata di lui, i giochi sembrano veramente fatti. Nella notte stabilita, i quattro entrano nell'appartamento, trovano il salotto e cominciano a forzare la parete: di là dovrebbe esserci la cassaforte. Dopo molta fatica, il muro crolla ma agli occhi attoniti dei ladri appare Toto, che sta preparando il caffé: in realtà sono entrati in cucina, la parete giusta era di un altro salotto. Delusi e arrabbiati, capiscono che tutto è fallito. In un vaso per i biscotti, Toto trova mille dollari, poi cercano di accendere il gas per scaldare i fagioli, ma c'è un contatto e la bombola esplode. Usciti comunque vivi, stanno per dividersi i soldi trovati per caso, quando i tre si guardano e di comune accordo li offrono tutti a Riley: é la cifra esatta che serve per far uscire la moglie dal carcere.

Valutazione Pastorale

Si tratta, in modo del tutto dichiarato, di un ‘remake’ (e non il primo) de “I soliti ignoti”, titolo famoso della commedia italiana fine anni Cinquanta (1958) poi diventato proverbiale, a segnare un’epoca, un modo di fare, di atteggiarsi, di inventarsi la quotidianità. Ispiratori convinti dell’operazione, tra omaggio al cinema italiano e tentativi di reinvenzione, Steven Soderbergh e George Clooney mettono insieme un manipolo di piccoli diseredati sullo sfondo di una periferia abbandonata e disastrata. Le necessità di sopravvivenza inducono il gruppetto a sfidare la sorte con un colpo ‘sicuro’, con il sogno futuro di una vita più facile. Se il crimine non paga e tutto va all’aria, resta l’amicizia consolidata, la consapevolezza acquisita di non arrendersi, di andare avanti con bontà, serenità, voglia di migliorarsi. Calato in luci degradato-patinate, il copione va visto, astraendolo dall’originale italiano: è scorrevole ma più beffardo che comico, non è commedia ma tende più a scivolare nel grottesco, è allo stesso tempo svagato e sottile raffinato nella costruzione. Caratterizzato da segnali positivi e senza banali stereotipi consolatori, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile, e nell’insieme brillante.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come spettacolo da seguire piacevolmente. In occasioni mirate, un confronto con il film italiano può essere proposto per osservarne somiglianze, differenze, soprattutto in ordine al taglio narrativo e alla cornice socio-ambientale.

Le altre valutazioni

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