Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg.: tratto dal libro di memorie "Wild: From Lost to Found on the Pacific Crest Trail" di Cheryl Strayed - Scenegg.: Nick Hornby - Fotogr.(Scope/a colori): Yves Bélanger - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: John Mac McMurphy, Martin Pensa - Dur.: 119' - Produz.: Reese Witherspoon, Bruna Papandrea, Bill Pohlad.
Interpreti e ruoli
Reese Witherspoon (Cheryl Strayed), Laura Dern (Bobbi), Thomas Sadoski (Paul), Michiel Huisman (Jonathan), Gaby Hoffmann (Aimee), Kevin Rankin (Greg), W. Earl Brown (Frank), Maurice Mo' McRae (Jimmi Carter), Keene McRae (Leif), Brian Van Holt (Ranger)
Soggetto
Stati Uniti, inizio anni Novanta. Cheryl Strayed ha scelto di affrontare una straordinaria esperienza: l'escursione in solitario del Pacific Crest Trail, più di 1600 chilometri lungo la costa del Pacifico in un'alternanza paesaggistica e climatica tra deserti rocciosi, montagne innevate e dense foreste. Cheryl in realtà ha bisogno di rimettere in piedi i pezzi scombinati delle propria vita dopo la perdita della mamma Bobbi, la dedizione alla tossicodipendenza, il divorzio dal marito.
Valutazione Pastorale
All'origine c'è il libro scritto dalla stessa
Cheryl dal titolo "Wild: From Lost to Found on the Pacific Crest Trail". Nick Hornby ha lavorato al copione ma non sembra che sia riuscito a filtrare i propri umori da ribelle europeo in quelli di taglio americano. L'avventura attraverso la quale Cheryl vuole misurare se stessa e la propria capacità di 'ricominciare' è fortemente impregnata di atmosfere yankee, si lascia andare alla sfida on the road, accetta i momenti di depressione e spera sempre in quelli favorevoli. Andando avanti, l'itinerario di Cheryl perde i connotati di espiazione e di rinuncia a favore di un aspro confronto con il quotidiano, che significa disponibilità e restare nel gioco della quotidianità. Se il passato non viene rinnegato, più pungente e difficile da cancellare resta il ricordo della mamma, una presenza/assenza troppo affidata a numerosi flashback. La protagonista resta troppo al centro del proprio mondo, forse con qualche limite di orizzonte di troppo. Dal punto di vista pastorale, il film, affidandosi a sequenze di evanescente leggerezza visiva, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, ben tenendo conto di qualche passaggio meno sorvegliato. Attenzione per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.