Sogg. e Scenegg.: Jim Harrison, Wesley Strick - Fotogr.: (panoramica/a colori ) Giuseppe Rotunno - Mus.: Ennio Morricone - Montagg.: Sam O' Steen - Dur.: 124' - Produz.: Douglas Wick
Interpreti e ruoli
Jack Nicolson (Will Randall), Michelle Pfeiffer (Laura Alden), Christopher Plummer (Raymond Alden), Kate Nelligan (Charlotte Randall), James Spader (Stewart Swinton), Richard Jenkins (Detective Bridger), Eileen Atkins (Mary), David Hyde Pierce, Om Puri, Ron Rifkin, Prunella Scales, Brian Markinson, Peter Gerety, William Hill
Soggetto
investendo di notte, in campagna, un lupo, Will Randall, redattore della casa editrice MacLeish, viene morso. L'indomani si vede soppiantato dal collega Stewart Swinton: a lui il direttore, Raymond Alden, comunica, durante un party creato ad hoc, che è destinato al mercato dell'est europeo. Frattanto Will scopre di spaventare i cavalli e sentendosi male viene soccorso dalla bella Laura, figlia di Alden. Il recupero della vista, l'olfatto acutissimo, il vigore sessuale non lo consolano dalla scoperta che Stewart è l'amante di sua moglie Charlotte. Ritiratosi in albergo, Randall escogita una manovra ricattatoria contro Alden, minacciando di togliergli una parte degli scrittori per erigere una nuova casa editrice: Alden cede al ricatto e lo reintegra. Invitato a cena da Laura, Will con la luna piena ha un attacco di licantropia ed abbatte un cerbiatto nel parco della villa: spaventato, si dilegua. Si reca da uno studioso, che gli regala un amuleto ed essendo morente lo prega di morderlo per conferirgli i suoi poteri, ma Will rifiuta. Telefona a Laura, la rabbonisce e la invita all'hotel. Qui la moglie tenta di riconquistarlo, ma lui la respinge. Poi Will ha un rapporto sessuale con Laura, ma nella notte morde Stewart e uccide la moglie. Laura lo difende con la polizia, ancora incredula, ma alla vista delle sue scarpe insaguinate lo rinchiude nella stalla. Alla polizia, dove è chiamata a deporre, trova Stewart, che dopo aver deposto contro Will ed ormai contagiato dall'uomo-lupo, irrompe nella villa per ucciderlo, massacra due guardiani e assale Laura, che si difende, mentre Will, liberatosi dell'amuleto, ingaggia una furente lotta. Infine Laura abbatte con la pistola Stewart, mentre Will fugge, disperato. Ma anche Laura, morsa da Stewart, sta diventando lupo.
Valutazione Pastorale
è evidente che la licantropia come patologia clinica, con i suoi eccessi di furia e di successiva catalessi, ha legami solo apparenti, ma affatto sostanziali, con le fantastiche elucubrazioni proposte dallo studioso a Will, o con l'ambiguo riferimento del soggetto ad una possibile liberazione, attraverso la diversità, sia pur ferina ed omicida, del licantropo, dai tabù e dai torti con cui una società ben più violenta opprime i suoi membri, contrapponendo la ferale innocenza dei lupi, predatori naturali, libere creature della notte, alla dolosa malvagità dei biechi ed ipocriti esseri umani che si sbranano metaforicamente in ambito professionale e sentimentale, e di cui Stewart, Charlotte e l'anziano Alden sono tre significative esemplificazioni. Si può ipotizzare che cospicua parte del pubblico finisca così per soffrire sempre meno del dramma che investe la vita di Will trasformandola dalle fondamenta, fino ad accompagnarlo con morbosa curiosità, non disgiunta in molti casi dall'invidia inconscia per la sottintesa involontarietà dei suoi crimini, nonchè per le sue invidiabili doti fisiche. La richiesta del vecchio studioso in fin di vita è emblematica, e ambigui sono i dubbi che il protagonista e la sua amante esprimono nel considerare la sorte di Will come una sciagura oppure in qualcosa che in definitiva potrebbe svelargli un nuovo modo di essere più stimolante, come i begli occhi di Laura che assumono nell'ultima sequenza una colorazione selvaggia come quella dei lupi.