Orig.: Gran Bretagna (1999) - Sogg. e scenegg.: Laurence Coriat - Fotogr.(Scope/a colori): Sean Bobbitt - Mus.: Michael Nyman - Montagg.: Trevor Waite - Dur.: 108' - Produz.: Michele Camarda, Andrew Eaton.
Interpreti e ruoli
Gina McKee (Nadia), Molly Parker (Molly), Shirley Henderson (Debbie), Ian Hart (Dan), John Simm (Eddie), David Fahm (Franklyn), Stuart Townsend (Tim), Sarah-Jane Potts (Melanie), Enzo Cilenti (Darren), Kika Markham (Eileen), Jack Sheperd (Bill), Ellen Thomas . (Donna)
Soggetto
Un nucleo familiare nella Londra fine anni Novanta. Il padre e la madre tengono in piedi un matrimonio nel quale l'amore si è da tempo logorato: entrambi sono angosciati per l'assenza del figlio Darren. Ci sono poi tre figlie: Debbie, Nadia, Molly. Molly sta per avere il suo primo bambino; Debbie ha un figlio di nove anni, Jack, tuttavia non vuole avere legami fissi e spesso passa le notti fuori di casa; Nadia vive sola e sta cercando qualcuno di cui innamorarsi. La domenica Molly telefona piangendo a Debbie: Eddie, il padre del bambino, se ne è andato. Le tre sorelle si danno appuntamento al caffé per mezzogiorno, ma c'è poca voglia di alzarsi. Debbie è a letto con Paul; Franklyn, il ragazzo di colore di Nadia, é nella vasca da bagno. Al caffé Molly ha le doglie e Debbie la porta all'ospedale. La sera, ad una festa nel parco, Jack viene picchiato, Eddie cade con la moto e va in ospedale. Dopo molte preoccupazioni, Jack telefona alla mamma, le dice che si trova alla polizia, dove Debbie arriva insieme a Dan, il padre del ragazzo. Dopo che ha partorito, Molly incontra Eddie e i due si riconciliano. Nadia, insieme a Franklyn, va a casa dal padre Bill, che non vede va da molto tempo. Anche Darren é a casa. La città con mille luci e rumori avvolge le loro vicende.
Valutazione Pastorale
Londra é la 'terra delle meraviglie' (come dice il titolo)? O forse potrebbe esserlo? Una storia, la storia di tutti, sotto lo stesso cielo: nucleo familiare in crisi, sofferenze individuali, affannosa ricerca per evitare la solitudine. Nella città tentacolare, dietro i palazzi alveare, nei quartieri anonimi la quotidianità scorre lungo un realismo crudo e quasi spietato. Si potrebbe parlare di commedia a sfondo sociale -sentimentale sulla piccola borghesia londinese: i protagonisti sono persone che hanno perso la capacità di amare e tuttavia non si rassegnano. Quando il cuore si inaridisce, quando sembrano prevalere noia e insoddisfazione, la nascita di una nuova vita può far vedere le cose in maniera diversa. E se la rabbia sembrava prevalere, può bastare poco per recuperare gli affetti più vicini, la famiglia,gli amici, i sentimenti. Si parte da un quadro desolato per andare verso un finale più possibilista e aperto alla speranza. Percorso importante, che la regia dipana con un andamento a metà tra realismo e favola. Affiora un po' di schematismo, ma la spinta di fondo appare convincente. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile e ambiguo, per evidenziare meglio l'andamento altalenante del racconto, con passaggi insistiti sull'inutilità del matrimonio e su scene di rapporti intimi tuttavia non compiaciute.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Da recuperare come ritratto della società inglese fine anni Novanta.