Approfondire e raccontare la pagine della nostra storia recente e passata per fare memoria. Un lavoro pensato per le scuole, ma anche per la comunità tutta. È questo alla base del documentario “Italia 70. 10 anni di piombo” diretto da Omar Pesenti e prodotto da Officina della Comunicazione, nell’ambito di una progettualità condivisa con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e con il polo audiovisivo Vatican Media, con cui è stato realizzato già il film “In trincea. Piccole storie della Grande Guerra” (2016). Il doc “Italia 70. 10 anni di piombo” è stato presentato, martedì 23 ottobre, in anteprima assoluta in Filmoteca Vaticana, introdotto da mons. Dario Edoardo Viganò, assessore al Dicastero per la Comunicazione, Elisabetta Sola e Nicola Salvi, amministratori delegati di Officina della Comunicazione, dal cappellano militare don Santo Battaglia e Fabio Molinari, dirigente dall’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio.
Il cinema a scuola per fare storia e memoria
“Come Dicastero della Comunicazione e Vatican Media, insieme a Officina della Comunicazione abbiamo avviato, accanto ai temi dell’arte e della bellezza, una prospettiva educational sulle pagine più importanti della nostra storia”. È quanto ha rimarcato mons. Dario E. Viganò alla prima del film “Italia 70. 10 anni di piombo” in Vaticano. In particolare, con questa nuova produzione, ha proseguito mons. Viganò, “ci siamo dedicati alla storia, in sinergia con le istituzioni scolastiche che si occupano di formazione sul territorio. L’obiettivo è quello di recuperare la storia e la memoria degli avvenimenti, attraverso il racconto audiovisivo. Un lavoro che trova finalità educational, mettendosi al servizio di docenti e giovani”.
Il documentario si concentra sugli anni di piombo in Italia, dalla strage di piazza Fontana a Milano nel 1969 all’omicidio dell’On. Aldo Moro nel 1978; un decennio segnato da stragi e minacce serrate. Anni ripercorsi con l’obiettivo di far conoscere la storia anche nella sua parte finale, quella della “resa” e del “fallimento” del terrorismo.
La struttura della narrazione è agile e compatta, seppur stratificata: si riscontrano momenti di docufiction, interviste a testimoni e storici, così come pagine audiovisive dell’epoca grazie alla collaborazione con Rai Teche e Istituto-Luce Cinecittà. “Dietro questo film – ha sottolineato Elisabetta Sola – c’è il piacere e la difficoltà di realizzare dei documentari per i giovani. Ci impegniamo ogni volta a trovare il linguaggio più adatto per i ragazzi di oggi, con uno stile visivo-narrativo fresco, dinamico e attuale. Certamente, senza perdere di vista il processo di documentazione e il lavoro sulle fonti”.
Un progetto divulgativo promosso dall’Istituto Scolastico Territoriale di Sondrio e dall’Istituto Istruzione Superiore Olivelli Putelli, in partnership con l’Ordinariato Militare per l’Italia. E proprio il cappellano militare don Santo Battaglia ha dichiarato: “In quegli anni difficili le forze dell’ordine sono state al centro della tensione, oggetto di violenza e hanno fatto anche da argine alla propagazione della violenza. Una violenza da condannare sempre, perché il male non costituisce mai una risposta. Un film, un tema che ci vede coinvolti, come cappellani militari, sempre accanto alle forze dell’ordine e alle forze armate”.
“Italia 70. 10 anni di piombo”, il punto Sir-Cnvf
A colpire del documentario è il grande il lavoro fatto tanto nella documentazione storica quanto nella forma del racconto, con riprese e montaggio pensato per un pubblico vasto, principalmente giovane. I principali snodi della storia del terrorismo del decennio ’70, oltre a rivivere attraverso le immagini della Rai e dell’Istituto Luce, riaffiorano dalle testimonianze in primis dei sopravvissuti, ad esempio Fortunato Zinni e Manlio Milani, così come dai cronisti del tempo tra cui Ezio Mauro per la “Gazzetta del Popolo di Torino”, nonché da chi prese parte a quelle funeste azioni armate, come Franco Bonisoli, membro del commando di via Fani e poi dissociatosi dalla lotta armata. Pagine storiche tutte puntellate dalle annotazioni critiche degli studiosi Alberto Guasco e Aldo Giannuli, cui si aggiunge inoltre la supervisione scientifica del progetto di Marco Roncalli.
La cifra stilistico-narrativa è originale e convincente, con l’uso di soluzioni visive tra grafiche e riprese belle e indovinate, così vicine all’immaginario dei giovani di oggi, cresciuti con i video di YouTube e la cultura videoludica. A ciò si somma un uso della musica attento e brillante.
Non siamo di fronte a un’operazione di semplificazione della storia a favore di modalità accattivanti, bensì si tratta di una narrazione accurata, chiara e visivamente coinvolgente. Un prodotto di alta divulgazione, che centra perfettamente l’obiettivo educational. Un modo di ritornare sui passi della storia, oggigiorno sempre più snobbata e dimenticata, in maniera intelligente e pronta al confronto con lo sguardo dei giovani.
Articolo originale pubblicato su Agenzia Sir
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