“Un accompagnamento –proseguono- per tutti gli animatori della comunicazione e della cultura per fare del momento della fruizione cinematografica un’occasione di orientamento dello sguardo e del cuore, animando l’azione di discernimento culturale”. In questa prospettiva, il lavoro si articola in tre capitoli.
Il primo, “Cinema: un approccio culturale all’umano”, affronta “l’affascinante itinerario compiuto negli anni dall’insegnamento della Chiesa in materia di mass media e soprattutto per quanto riguarda la e il cinema”.
Il secondo, “Cinema e distonie della speranza: i chiaro/scuri del reale”, presenta “il cinema come testo di codici distonici. (…) Animare una discussione e un dibattito a partire da un testo cinematografico diviene esperienza di confronto sulle differenze che abitano l’esistenza di ciascuno”.
Il terzo, “Dietro la macchina da presa: un percorso tra narrazione ed emozione”, rappresenta “la proposta di un percorso di analisi filmica che vede al centro della scena il coreano Kim Ki Duk, uno dei registi contemporanei capace di sguardo autoriale”.
Andrea Verdecchia, presbitero dell’Arcidiocesi di Fermo, ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale con specializzazione in Teologia della comunicazione, e sta svolgendo la ricerca di dottorato presso la Pontificia Università Lateranense.
Allegati