L’Inghilterra nel cuore con “Secret Love”, “Persuasione” e la serie “Sanditon”
venerdì 22 Luglio 2022
Un articolo di:
Sergio Perugini
Sul confine tra sentimento e passione, tra Jane Austen e Doris Lessing, nella verde Inghilterra. È il filo rosso che unisce i titoli in evidenza questa settimana. Anzitutto al cinema, dopo il passaggio al Festival di Cannes e alla Festa del Cinema di Roma, troviamo “Secret Love” (“Mothering Sunday”) diretto da Eva Husson e sceneggiato da Alice Birch (“Normal People”), con Odessa Young, Josh O’Connor. Su Netflix il film “Persuasione” di Carrie Cracknell con Dakota Johnson, nuovo adattamento del romanzo di Jane Austen; e ancora, sempre dalla penna della scrittrice-pilastro della letteratura d’Oltremanica, la serie “Sanditon” con la seconda stagione appena sbarcata Sky e Now. Punto Cnvf-Sir.
“Secret Love” (al cinema)
Punto di partenza è il romanzo dello scrittore inglese Graham Swift, “Mothering Sunday” del 2016, che è stato affidato alla penna della sceneggiatrice Alice Birch, che negli ultimi anni si è fatta conoscere al cinema per il copione di “Lady Macbeth” (2016), mentre in Tv ha curato la seconda stagione dell’acclamata serie “Succession” (2019), come pure gli adattamenti di “Normal People” (2020) e “Conversations with Friends” (2022), entrambi romanzi di Sally Rooney. Il film “Secret Love”, diretto da Eva Husson, mette a tema il cammino di formazione di una giovane donna nell’Inghilterra degli anni ’20, una domestica che sogna di infrangere le barriere sociali. Come ha sottolineato la regista: “Era l’opportunità di portare sul grande schermo la storia di una scrittrice ‘alla Doris Lessing’. Di esplorare la fragilità e il potere del sesso, dell’amore e dell’impatto che questo ha su un’artista creativa”. La storia. Inghilterra 1924, festa della mamma. Alcune famiglie di nobili si danno appuntamento per un pranzo all’aperto, tra questi i coniugi Niven (i Premi Oscar Colin Firth e Olivia Colman). La loro domestica, Jane Fairchild (Odessa Young), può avere così la giornata di riposo, che decide di trascorrere in compagnia del giovane rampollo Paul Sheringham (Josh O’Connor), erede del casato dopo la scomparsa dei fratelli nella Grande guerra e prossimo alle nozze con la facoltosa Emma Hobday (Emma D’Arcy). L’intensità di quell’amore consumato nella segretezza segnerà la vita di Jane.
Punto di forza del racconto è come sempre l’ambientazione inglese, la sontuosa cura formale, che oscilla tra esplorazione della vita “Upstairs e Downstairs”, tra famiglie altolocate e servitù. Qui, però, non c’è l’incanto alla “Downton Abbey”, non ci sono quelle atmosfere marcate da fiducia e leggerezza; “Secret Love” è infatti un viaggio dolente nelle stanze dei ricordi della scrittrice Jane Fairchild, che ripercorre in maniera non lineare la sua vita e carriera, a partire da quel giorno di festa accanto a Paul. La regista Husson segue la loro storia, esplorandone le brucianti emozioni ma anche gli strappi, le cicatrici, come il peso della Grande guerra per Paul, che gli ha strappato via i fratelli lasciandolo solo e con uno schiacciante bagaglio di aspettative dai propri cari. Ma a bene vedere il racconto poggia soprattutto su Jane, sul suo bisogno di affermarsi come donna libera e indipendente, uscendo dai confini della servitù. Lei ambisce a un domani diverso, dove la donna possa avere più scelta e più indipendenza.
Giocato su continui salti temporali, come un flusso di ricordi vorticoso e disordinato, “Secret Love” si rivela un elegante e suggestivo sguardo sulla donna nella società inglese; la costruzione narrativa fumosa ed enigmatica funziona, e molto: un puzzle esistenziale dalla tensione crescente. A impreziosire l’opera è il cast tutto, in particolare i due attori Odessa Young (“The Staircase”) e Josh O’Connor (“The Crown”). Film complesso, problematico e per dibattiti.
“Persuasione” (Netflix)
Copiosa è la lista di adattamenti tra cinema e Tv dei sei romanzi di Jane Austen. Ultimo in ordine di tempo è “Persuasione” che prende le mosse dall’opera della scrittrice pubblicata postuma, nel 1818. Nel 2007 “Persuasione” era stato adattato per la Bbc da Adrian Shergold e Simon Burke, con la raffinata interpretazione di Sally Hawkins (“La forma dell’acqua”). A distanza di quindici anni ecco una nuova trasposizione targata Netflix diretta dalla regista teatrale Carrie Cracknell, con Dakota Johnson (“La figlia oscura”) e Cosmo Jarvis (“Lady Macbeth”). Un’opera che risente visibilmente del rilancio del period drama nelle formule “Bridgerton” e “Downton Abbey”. La storia. Anne Elliot, secondogenita di Sir Walter Elliot (Richard E. Grant), è una donna poco più che venticinquenne ancora non sposata e per questo al centro di critiche. Anne tiene alla sua indipendenza, ma al contempo rimpiange segretamente la scelta di aver respinto anni prima, su pressioni dei suoi cari, l’amore per il campitano Frederick Wentworth. Un viaggio a Bath è l’occasione per cambiare corso agli eventi…
Si sono registrate polemiche abbastanza ingiustificate verso il film “Persuasione”. È vero che strizza l’occhio allo stile narrativo-visivo di “Bridgerton”, a quella freschezza quasi attuale nel rileggere amori e società di inizio XIX secolo. L’opera della Cracknell si muove comunque lungo un binario che non perde mai di vista la tradizione, l’ossatura propria del racconto della Austen. L’innovazione sta soprattutto nel modo in cui rende Anne, sagomata con acume da Dakota Johnson, che abbandona le sfumature dolenti dell’animo della protagonista a favore di note più luminose e brillanti, quasi “irriverenti”. In lei si vedono tracce di ribellione sociale femminile alla Elizabeth Bennet (“Orgoglio e pregiudizio”) e Jo March (“Piccole donne”).
Nell’insieme, “Persuasione” è un racconto dall’atmosfera avvolgente e dalla messa in scena ricercata, con una narrazione scorrevole senza troppi sussulti. Di certo, è evidente l’attualità della penna della Austen, che ha reso libere anzitempo le sue eroine. Film consigliabile, poetico, per dibattiti.
“Sanditon” (Sky e Now)
Da 20 luglio su Sky Serie e sulla piattaforma Now troviamo i nuovi episodi della seconda stagione di “Sanditon”, dal romanzo incompiuto di Jane Austen e adattato sul piccolo schermo dal veterano Andrew Davies (sue le serie “Orgoglio e pregiudizio”, “Ragione e sentimento”, “Little Dorrit” e “Guerra e pace”). La prima messa in onda è del 2020, targata ITV e PBS, e dopo una battura d’arresto – era stata inizialmente cancellata – il progetto è ripartito nel 2021-22 con PBS e BritBox, con un aggiustamento di linea narrativa e cast: uscito di scena l’attore Theo James, arriva Ben Lloyd-Hughes (entrambi nella saga “Divergent”). La storia. A Sanditon, cittadina inglese sulla costa, fa ritorno dopo otto mesi la giovane Charlotte Heywood (Rose Williams), colpita dalla morte prematura dell’innamorato Sidney Parker. La giovane è decisa a ritrovare i suoi cari e al contempo a riscattare la propria condizione di non facoltose origini, non attraverso il matrimonio, bensì lavorando come istitutrice…
Andrew Davies prova a dare seguito alla storia incompiuta di “Sanditon”, integrando le vicissitudini della giovane Charlotte in cerca di futuro. I temi in campo sono ben noti: dissidio tra cuore e ragione, ascesa sociale, frivolezze della nobiltà, ruolo della donna e libertà di scegliere il proprio avvenire. La prima stagione (8 episodi) si era fatta apprezzare per l’intreccio e la confezione formale, al di là di qualche riserva dovuta a soluzioni marcate da inutile furbizia (il ricorrere a nudi, a sfumature erotiche, stonate in un racconto alla Austen). La seconda, 6 episodi, a giudicare dai primi rilasciati, sembra correggere il tiro e allinearsi su un binario più sicuro, collaudato, nel segno della tradizione: il personaggio di Charlotte sembra addirittura rendere omaggio all’istitutrice Jane Eyre di Charlotte Brontë. Buona dunque la partenza per “Sanditon 2”, di certo consigliabile. Attendiamo però sviluppi.