Su Disney+ “Life & Beth” serie tv comico-esistenziale di e con Amy Schumer
lunedì 4 Luglio 2022
Un articolo di:
Sergio Perugini
94th Academy Awards. È stata una delle tre conduttrici dei Premi Oscar 2022, insieme alle colleghe Regina Hall e Wanda Sykes. Parliamo del ciclone Amy Schumer, attrice newyorkese classe 1981, che si è fatta conoscere come stand-up comedian tra Comedy Central e Saturday Night Live. Il suo è un umorismo brillante, sarcastico, sino ai confini del grottesco. Il binario espressivo può essere associato a quello dell’attore britannico Ricky Gervais, i cui monologhi irriverenti e caustici hanno infiammato molte edizioni dei Golden Globe. Gervais, che di recente ha dato una svolta alla sua fruttuosa carriera con la serie “After Life”, un piccolo gioiello di black humor e riflessione sulla vita, sul lutto e l’accettazione del distacco, che ha impreziosito il catalogo Netflix. E quasi lo stesso cambio di rotta sembra compiere ora la Schumer che, dopo i successi di “Un disastro di ragazza” (2015) e “Come ti divento bella!” (2018), scrive, produce, dirige e interpreta “Life & Beth”.
Vita di campagna. New York oggi. Beth (Amy Schumer) è una donna vicina ai quaranta con un discreto successo negli affari nel settore vinicolo a Manhattan. Nonostante la carriera spedita, cova in sé una profonda insoddisfazione. La morte della madre rappresenta un evento scatenante che la spinge alla ricerca di senso, a ridisegnare il proprio orizzonte. Inizia a frequentare così un podere in campagna gestito dal singolare agricoltore John (Michael Cera)…
Pros&Cons. Composta da 10 episodi da 25-30 minuti, la serie “Life & Beth” si muove sul binario della commedia a sfondo esistenziale, con innesti drammatici e lampi di umorismo grottesco. Amy Schumer sagoma su di sé il personaggio di Beth, mettendo in scena un cammino di ribellione interiore; Beth si cela dietro al facile successo, ma in verità si sente vuota e soprattutto sopraffatta dalla morte improvvisa della madre. In più, nel corso della narrazione, veniamo a conoscenza di varie fratture nel suo passato, a cominciare da episodi di bullismo in adolescenza. In sostanza, “Life & Beth” segue il tracciato della favola sociale del brutto anatroccolo – filo rosso anche dei film precedenti della Schumer – che prende consapevolezza di sé, della propria bellezza e capacità, attraversando il dolore e mettendosi in gioco tra irrisolti e idea di futuro.
La Schumer porta nella serie tutta la sua cifra comica, che prova anche a limare dai toni più urticanti; è in cerca probabilmente di una maturità artistica, di una maggiore profondità e forse largo consenso, facendo tesoro della riuscita parabola di Ricky Gervais, che ha spiazzato e commosso i più con “After Life”. Qui in “Life & Beth” si coglie lo sforzo di cambio di passo espressivo-narrativo, anche se non sempre il copione segue agile con compattezza e originalità. Si colgono infatti suggestioni già viste o segnate da banalità. Buone le intenzioni, ma il risultato non è del tutto pieno. Di certo la Schumer rimane un talento. “Life & Beth” è una serie complessa, problematica e indicata per un pubblico adulto.