Su Disney+ torna “Pinocchio” in live-action. Tom Hanks è Geppetto
giovedì 29 Settembre 2022
Un articolo di:
Sergio Perugini
Nella storia della Walt Disney è il secondo film d’animazione, dopo il successo di “Biancaneve e i sette nani” (1937). Parliamo di “Pinocchio” (1940), cartoon che si è imposto nell’immaginario comune come la versione più dolce e mielosa del classico della letteratura per l’infanzia firmato da Carlo Collodi (1881), smorzando quei toni malinconici e cupi del romanzo, recuperati invece dal cinema di Luigi Comencini (1972, miniserie Rai) e di Matteo Garrone (2019). E proprio quel tracciato dell’animazione è il sentiero che il regista Robert Zemeckis– firma anche il copione insieme a Chris Weitz – segue nella sua rivisitazione in live-action. Protagonista è Tom Hanks nel ruolo di Geppetto, affiancato da Cynthia Erivo nei panni della Fata Turchina, da Luke Evans in quelli del Postiglione/Omino di burro e dall’italiano Giuseppe Battiston in quelli di Mangiafuoco.
“Walt Disney era davvero arguto – sottolinea Zemeckis – Per realizzare i suoi film d’animazione, andava sempre alla ricerca di storie che fossero impossibili da girare in live-action. Si prestavano davvero bene all’animazione, perché erano incentrate su animali parlanti e marionette viventi, fate e nani […]. ‘Pinocchio’ è uno dei film di animazione più belli che siano mai stati realizzati, forse addirittura IL più bello in assoluto. L’ho sempre amato moltissimo. Ma ora che esiste il cinema digitale, la marionetta può essere tridimensionale. Ho pensato che avremmo potuto realizzare una versione molto plausibile […]. E anche se avevo paura di profanare un luogo consacrato, ho pensato che questo progetto ne valesse la pena”.
L’esperienza visiva del nuovo “Pinocchio” è di certo molto gradevole e rassicurante, in perfetta assonanza con il classico animato del 1940. Un elemento dunque di pregio, che apre la via al largo consumo, e al contempo ne costituisce il suo “limite”. L’impegno di un grande regista come Zemeckis – tra i suoi successi “Ritorno al futuro” (1985), “Chi ha incastrato Roger Rabbit” (1988), “Forrest Gump” (1994) e “A Christmas Carol” (2009) – è maggiormente sbilanciato nella resa visiva più che narrativa. L’opera rivela infatti un’esecuzione controllata, fin troppo, che gioca sul già visto, trovando compiutezza soprattutto nella messa in scena e nella grafica, piuttosto che per la valorizzazione della complessità narrativa del racconto di Collodi.
Tom Hanks, alla quarta collaborazione con Zemeckis (“Forrest Gump”, “Cast Away” e “Polar Express”), si muove con consueta maestria e disinvoltura, mettendo in campo una performance misurata. A ben vedere, il suo Geppetto potrebbe sembrare un po’ caricaturale, soprattutto se lo si rapporta a quello di Nino Manfredi, Carlo Giuffré o Roberto Benigni, ma bisogna raccordarlo sempre al modello scelto per l’animazione: un padre tenero e paffuto.
In ultimo, si segnalano le musiche di Alan Silvestri (“Ritorno al futuro”, “The Bodyguard”, “Forrest Gump”) che con Glen Ballard ha composto anche nuovi brani originali. Nell’insieme il live-action “Pinocchio” si propone come un dolcetto zuccheroso pronto a mettere d’accordo piccoli e grandi per una proiezione domestica; di certo suggestivo ma senza troppi sussulti. Consigliabile, semplice, adatto per dibattiti.