“Game of Thrones”. Ricorrono quest’anno proprio i dieci anni dalla messa in onda della serie evento “Trono di Spade” (“Game of Thrones”, 2011-19), targata HBO, potente e problmeatica metafora sulla corruzione del potere ambientata in una sorta di Medioevo fantasy dalla penna di George R.R. Martin. Lo abbiamo detto più volte, “Game of Thrones” ha cambiato il mondo della serialità. E dopo la sua fine – anche se sono partite nel 2021 le riprese dello spin-off, del prequel “House of the Dragon” –, si è aperta la corsa per il successore. A ben vedere Netflix ci sta provando da tempo, in primis prima con “The Witcher” (2019) creata da Lauren Schmidt Hissrich dal ciclo di romanzi del polacco Andrzej Sapkowski. Ora nella primavera 2021 è sbarcata sulla piattaforma “Tenebre e Ossa” (“Shadow and Bone”), serie in 8 episodi firmata da Eric Heisserer, che prende le mosse dai romanzi della scrittrice israeliana Leigh Bardugo. Un racconto che unisce il perimetro della Storia con le ascisse e le ordinate del fantasy, richiamando il consolidato topos bene vs male.
The Sun Summoner. Così viene chiamata colei che è destinata a riportare la luce nel mondo martoriato da guerre senza senso e soprattutto dall’avanzata delle tenebre, dalla barriera detta “The Fold”, la Faglia d’Ombra. Questa predestinata è Alina (Jessie Mei Li), una giovane orfana recluta militare insieme all’amico d’infanzia Mal (Archie Renaux), in uno scenario che richiama tanto l’epoca degli Zar, lo sfondo dei romanzi russi. Sul loro destino incombe il generale Kirigan (Ben Barnes), dotato del potere di controllo sulle tenebre…
Pros&Cons. “Tenebre e Ossa” porta la firma dello sceneggiatore Eric Heisserer, autore del copione del notevole “Arrival”, film del 2016 di Denis Villeneuve. Lo sfondo narrativo è quello fantasy, attingendo a piene mani all’immaginario del citato “Trono di Spade” come pure dal mondo di “Harry Potter” di J.K. Rowling, soprattutto per caratterizzazione del villain (Tom Riddle/Lord Voldemort) e per la parabola dell’eroe-orfano predestinato (Harry/Alina). In “Tenebre e Ossa” ci sono un po’ tutte queste leve del racconto di successo: atmosfera fantasy, giovani in cerca di riscatto e amore (Alina e Mal), dosi generose di violenza (ma nulla a che vedere con lo stile di “Trono di Spade”), e poi la lotta per riportare in asse il bene, la luce, contro il fagocitante mondo delle tenebre. Tra i personaggi, attenzione al riuscito terzetto di ladri Kaz, Inej e Jesper (rispettivamente Freddy Carter, Amita Sumane Kit Young), che si muovono nel racconto con guizzi intellettivi-action alla Sherlock o Lupin. Insomma, tanti i richiami letterari o audiovisivi noti, che permettono alla serie “Tenebre e Ossa” di entrare subito in partita con lo spettatore. E anche se non tutto appare del tutto originale o convincente, oltre che narrativamente ben controllato, nell’insieme il prodotto risulta godibile e intrigante. Serie indicata per adolescenti accompagnati e adulti.
Articolo disponibile anche su Agenzia SIR