Sono cinque i registi italiani in gara alla 78ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (al Lido dal 1° all’11 settembre): Mario Martone con “Qui rido io” con Toni Servillo, opera dedicata alla memoria di Eduardo Scarpetta; Paolo Sorrentino con “È stata la mano di Dio” sul calciatore Diego Armando Maradona, film targato Netflix; “America Latina” dei gemelli Damiano e Fabio D’Innocenzo con Elio Germano; “Il buco” di Michelangelo Frammartino, che torna dietro alla macchina da presa dopo “Le quattro volte” (2010); e infine “Freaks Out”, opera seconda di Gabriele Mainetti dopo il successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot” (2015).
A illustrare i 21 titoli del concorso, nella conferenza stampa di lunedì 26 luglio, è Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra, che ha sottolineato come la qualità dell’edizione di quest’anno sia di livello molto elevato, arrivando a coinvolgere in totale 59 Paesi. Film d’apertura è “Madres Paralelas” del regista spagnolo Pedro Almodóvar, che ritrova la sua musa Penélope Cruz. In concorso troviamo poi: il francese “Un autre monde” del regista Stéphane Brizé con Vincent Lindon, opera che indaga nuovamente il mondo del lavoro dopo i precedenti “La legge del mercato” (2015) e “En Guerre” (2018); il ritorno della regista neozelandese Jane Campion con “The Power of the Dog”, film che vede protagonista Benedict Cumberbatch; e l’attesissimo “Spencer” di Pablo Larraín con Kristen Stewart, biopic su Lady Diana. E ancora: il messicano “Sundown” di Michel Franco (premiato a Venezia 77 per “Nuevo Orden”); il francese “Illusions perdues” di Xavier Giannoli con Cécile de France; l’opera prima dell’attrice Maggie Gyllenhaal, che dirige “The Lost Daughter”, con il premio Oscar Olivia Colman; “The Card Counter” firmato dal regista statunitense Paul Schrader, con protagonista Oscar Isaac; e il già Leone d’oro Lorenzo Vigas con “La caja”.
Completano infine il cartellone: “Reflection” di Valentyn Vasyanovych (Ucraina); “Captain Volkonogov Escaped” di Natasha Merkulova (Russia); “Leave no Traces” di Jan P. Matuszyński (Polonia); “On The Job: The Missing 8” di Erik Matti (Filippine); “Competencia Oficial” di Gastón Duprat (Spagna-Argentina); “L’événement” di Audrey Diwan (Francia); e “Mona Lisa and the Blood Moon” di Ana Lily Amirpour (Usa).
Hollywood torna a illuminare il Lido
A Venezia78 saranno presenti molte star hollywoodiane dopo la grande assenza del 2020 a causa della pandemia. La diffusione del Covid-19 è ancora allarmante, come spiega il presidente della Biennale Roberto Cicutto, ma verrà rimesso in campo lo stesso rigido protocollo dell’anno passato che ha funzionato, cui si aggiunge un controllo del certificato Green Pass.
Tra i titoli più attesi a Venezia 78 c’è “Dune”, kolossal firmato da Denis Villeneuve, che porterà probabilmente sul tappeto rosso Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac e Zendaya. Da Oltreoceano arriva anche l’ultimo film di Ridley Scott, “The Last Duel”, con Matt Damon, Ben Affleck, Adam Driver e Jodie Comer. Nel segno del brivido tra gli eventi speciali c’è “Halloween Kills” di David Gordon Green, con l’attrice cult Jamie Lee Curtis, che proprio alla Mostra quest’anno riceverà il Leone d’oro alla carriera. È inoltre disponibile fuori concorso la serie evento Hbo “Scenes from a Marriage” di Hagai Levi, con Jessica Chastain e Oscar Isaac: una rilettura-omaggio del classico di Ingmar Bergman “Scene da un matrimonio” (1973).
C’è molta Italia anche tra i titoli fuori competizione: “Il bambino nascosto” di Roberto Andò, cui spetta anche l’onore di chiudere ufficialmente la Mostra; “La scuola cattolica” di Stefano Mordini, dal romanzo Premio Strega di Edoardo Albinati, e “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo. Tanti poi gli omaggi musicali tra i documentari: “Ezio Bosso. Le cose che restano” di Giorgio Verdelli, autore già di un racconto su Paolo Conte; “Deandré#Deandré. Storia di un impiegato” di Roberta Lena, con la partecipazione di Cristiano De André; “Hallelujah: Leonard Cohen, a Journey, a Song” di Daniel Geller e Dayna Goldfine.
Infine, tra le novità della Mostra 2021 c’è Orizzonti Extra, estensione della consueta sezione “Orizzonti” dedicata alla ricerca e sperimentazione; a questo proposito ci saranno 19 lungometraggi in gara tra cui il film di apertura “Les promesses” di Thomas Kruithof come pure i due gli italiani “Atlantide” di Yuri Ancarani e “Il paradiso del pavone” di Laura Bispuri.
Le Giurie di Venezia 78
A presiedere quella del concorso è il regista sudcoreano Bong Joon Ho, premio Oscar 2020 con “Parasite”. Accanto a lui siederà la vincitrice del Leone d’oro di Venezia 77 Chloé Zhao, che con il suo “Nomadland” non ha solo trionfato alla Mostra ma anche agli Oscar 2021. Per l’Italia nella giuria del concorso c’è Saverio Costanzo, che a Venezia ha raccolto consensi in passato con “La solitudine dei numeri primi” (2010), “Hungry Hearts” (2014), nonché con la serie internazionale “L’amica geniale” dai best seller di Elena Ferrante. E ancora sempre nella giuria di Venezia 78 l’attrice britannica Cynthia Erivo, l’attrice franco-belga Virginie Efira, l’attrice-produttrice canadese Sarah Gadon e il regista rumeno Alexander Nanau.
Guida la giuria di Orizzonti la regista bosniaca Jasmila Žbanić, che a Venezia 77 ha presentato “Quo Vadis, Aida?”, premio cattolico Signis e candidato all’Oscar nel 2021. Con lei la regista-sceneggiatrice norvegese Mona Fastvold, il regista-sceneggiatore iraniano Shahram Mokri, lo statunitense Josh Siegel, curatore della sezione cinematografica del MoMa di New York, e la scrittrice italiana Nadia Terranova.
A presiedere poi il Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” è Uberto Pasolini, che a Venezia ha incantato con “Still Life” (2013) e “Nowhere Special” (2020). Al Lido anche quest’anno è presente la giuria del premio cattolico internazionale Signis, il più antico riconoscimento collaterale della Mostra. La 78ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia si terrà al Lido dal 1° all’11 settembre. Le cerimonie di apertura e chiusura saranno condotte dalla madrina ufficiale Serena Rossi, attrice e conduttrice italiana.
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