La commedia musicale “Yesterday” di Danny Boyle, che gira sulle musiche dei Beatles, è la proposta della Cnvf per la 54a Giornata delle comunicazioni. Un racconto frizzante e positivo che riflette sul valore della memoria e della verità
“Yesterday/ All my troubles seemed so far away…”. È l’incipit di uno dei più celebri brani dei Beatles. Il regista premio Oscar Danny Boyle ha costruito sulla canzone e sulle musiche dei Fab Four una commedia brillante che affronta il tema della memoria, della verità e dei legami familiari. La Commissione nazionale valutazione film della CEI ha scelto il film “Yesterday” per approfondire il Messaggio di papa Francesco, “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia. Un film scacciapensieri, dall’umorismo garbato, ma con chiari sguardi di senso.
“All You Need is Love”
Siamo nella città di Lowestoft, nel Suffolk in Inghilterra. Jack Malik (Himesh Patel) è un giovane musicista in cerca della ribalta, ma nella vita va avanti facendo il magazziniere. Insieme alla sua amica di infanzia Ellie (Lily James) gira la contea e oltre per concenti e audizioni. Jack però non riesce mai a sfondare. Una sera tornando a casa in bicicletta si imbatte in un blackout elettrico, finendo involontariamente coinvolto in un incidente con autobus. Risvegliandosi tumefatto all’ospedale scopre di essere l’unico al mondo a ricordarsi delle canzoni dei Beatles. Dopo il momento iniziale di smarrimento, decide di cantare pubblicamente i pezzi dei Fab Four e diventa subito una star. Dall’Inghilterra finisce poi negli Stati Uniti, sotto il pressing di una potente etichetta musicale. Jack sembra dunque aver ottenuto tutto… ma il peso della verità e gli affetti ormai lontani lo rendono inquieto.
“HELP… I Need Somebody”
Un regista che ama diversificare. È l’inglese Danny Boyle, noto per “Trainspotting” (1996), “The Millionaire” (2008, 8 premi Oscar tra cui miglior film e regia) e il biopic “Steve Jobs” (2015). Con la commedia a pennellate romantiche su seducente binario musicale, ovvero le musiche più celebri dei Beatles, Boyle racconta i sogni di un ragazzo inglese, Jack Malik, figlio di immigrati che vuole cambiare corso alla propria esistenza. Si muove su e giù lungo il Paese in cerca di fortuna, accompagnato sempre dalla fedelissima Ellie, amica di vecchia data, maestra di scuola e amore sottotraccia; insieme provano a sfondare, ma nulla decolla. Qui la commedia gioca la carta della fantasia, del “What If”. Cosa fare se si è l’unico al mondo a conoscere il patrimonio musicale dei Beatles? Cantarlo ovviamente. Ma a che prezzo? Inizialmente c’è l’ebrezza del successo, la foga di aprire quelle porte rimaste sempre chiuse. Nel film compare anche il vero cantante pop Ed Sheeran che offre la prima vera occasione al protagonista. Tutto poi è un turbinio di volti, voli aerei, concerti, press agent e stylist. Jack perde contatto con il terreno, con famiglia, amici e il tessuto della sua comunità. Perde soprattutto Ellie, che non è disposta a sacrificare la sua sudata quotidianità per le luci abbaglianti di Los Angeles. Jack si sente con il mondo discografico ai suoi piedi – tutti gli domandano come faccia a sfornare canzoni una più bella dell’altra come “Yellow Submarine”, “Strawberry Fields Forever” oppure “Here Comes the Sun” – ma dentro di sé avverte profonda solitudine. Il successo da solo non porta nulla, non vale nulla. Ancora, c’è poi il problema della verità: si sente un impostore, perché spaccia per suoi dei brani di altri. Gli elogi all’inizio incantano, poi diventano zavorre per la coscienza. Insieme alla collaudata regia di Boyle, che dirige con grande scioltezza la commedia, ricordiamo che il copione è firmato dal veterano Richard Curtis, autore di successi quali “Quattro matrimoni e un funerale” (1994) e “Notting Hill” (1999). Nell’insieme dunque “Yesterday” si presenta come un racconto semplice dalle diverse piste tematiche: al centro della riflessione c’è la ricerca di sé, il valore della verità, della memoria culturale e sociale, l’importanza degli affetti e il senso della famiglia. Un film effervescente che sa condurre lo spettatore sul sentiero di casa, al senso della vita. “Yesterday” si rivela pertanto una commedia convincente e gradevole, che valorizza anche il potere aggregante della musica; dal punto di vista pastorale il film è consigliabile, poetico e adatto per dibattiti.
In evidenza, un momento del film
Una sequenza su cui soffermarsi è il momento in cui Jack, al debutto in grande stile con il suo primo album di successi beatlesiani, viene raggiunto in camerino da due sconosciuti, una coppia che dice di ricordare bene chi siano i veri autori delle musiche. Appunto i Beatles. Jack è terrorizzato, perché si sente minacciato dalla verità. Si sente un impostore pronto a essere smascherato. Nel fronteggiare i due sconosciuti, Jack rimane però sorpreso: i due in verità sono dei fan dei Fab Four e lo ringraziano di fare memoria sociale delle canzoni dei Beatles. Nessuno sa perché ci sia stato quel blackout, quell’oblio nella memoria condivisa, ma la cosa importante è mantenere vivi i ricordi, mantenere vivo il patrimonio culturale dall’erosione del tempo o dall’ignoranza. In fondo la cultura è un prezioso appiglio della speranza, una finestra spalancata sul domani.